martedì 28 gennaio 2020

Hai l’ansia? Ecco come ridurla con l’attività fisica



Sembra che l'attività fisica abbia effetti benefici sia dal punto di vista medico che psicologico, come la riduzione dei livelli d’ansia.
Negli ultimi anni si è resa necessaria l’individuazione di nuovi metodi per contrastare il continuo aumento dei disturbi d’ansia. Alcuni ricercatori hanno sottolineato i benefici dell’attività fisica a questo scopo.

I disturbi d’ansia sono i disturbi mentali più prevalenti negli Stati Uniti, si stima che il 30% della popolazione adulta sviluppi un disturbo d’ansia nella propria vita. Sembrerebbe inoltre, che il tasso di prevalenza sia in continuo aumento. Questi dati sottolineano l’importanza di porre maggior enfasi sulla questione, al fine di combattere l’aumento di questi disturbi (Parekh, 2017).

Che cos’è un disturbo d’ansia? Innanzitutto, è importante specificare e capire che cos’è l’ansiae quando è patologica. In letteratura l’ansia è definita come l’anticipazione di un’ipotetica minaccia futura (ben distinta dalla paura, dato che quest’ultima è legata ad una minaccia realmente presente). Il disturbo mentale, nella sua accezione più generale, è concettualizzato come l’insieme di comportamenti, pensieri ed emozioni che recano un disagio significativo all’individuo. Quindi, unendo questi due concetti, possiamo dedurre che il disturbo d’ansia si verifica quando la nostra vita è compromessa in maniera negativa e significativa a causa della nostra ansia (Parekh, 2017).

A livello biologico, si denota un’attivazione del sistema nervoso simpatico (SNS), una delle componenti del sistema nervoso autonomo (SNA), che interviene nel controllo delle funzioni corporee involontarie; in particolare il SNS entra in gioco nelle situazioni di pericolo, quando la nostra sopravvivenza è messa a repentaglio, causando così una reazione di attacco-fuga; tuttavia l’attivazione del SNS è giustificata difronte ad una reale minaccia, non lo è se la minaccia non è presente, e questo è ciò che accade agli ansiosi, specialmente nel disturbo da panico, cioè l’attivazione del SNS da parte di uno stimolo che normalmente non dovrebbe causare quest’attivazione (Mueller, 2007).

Da un punto di vista psicoterapeutico, ad oggi le terapie sono molto efficienti su questi disturbi, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, che stando ai dati risulta essere la più efficace nel trattamento di questi tipi di disturbi (Mueller, 2007).

Una ricerca pubblicata su Frontiers in Psychiatry (Anderson &Shivakumar, 2013) ha sottolineato l’importanza dell’esercizio fisico, oltre che nella prevenzione di disturbi più prettamente medici (si stima che 30 minuti di esercizio fisico medio-intenso per 5 giorni a settimana, riduca la mortalità del 30% in entrambi i sessi) anche nella sua capacità di ridurre i livelli d’ansia, questo avviene per una serie di motivi:

L’allenamento porta a cambiamenti a livello dei neurotrasmettitori, quando facciamo uno sforzo fisico, la produzione di serotonina aumenta (neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore);

Riduce i livelli di cortisolo (ormone conosciuto come “l’ormone dello stress”);

Da un punto di vista più psicologico, l’allenamento ti insegna a concentrarti sul presente, a stare nel qui ed ora, e come enunciato in precedenza, l’ansia altro non è che l’anticipazione di un’ipotetica minaccia futura, riuscire a stare nel momento presente senza rimuginare su possibili esiti futuri è fondamentale nella prevenzione dell’ansia.

L’allenamento correla positivamente con l’autostima e la percezione di auto-efficacia, portando cosi la persona a sentirsi più sicura di se stessa, fattore considerato protettivo contro l’ansia (Anderson &Shivakumar, 2013).

Gli autori sottolineano quindi l’importanza di fare attività fisica, oltre che per i benefici medici, anche per gli apporti positivi psicologici, come la riduzione dei livelli d’ansia (Anderson &Shivakumar, 2013).

Dal Sito: stateofmind.it 

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