L’ansia è un qualcosa che travolge e lascia inermi. Ma come riconoscerla e vincerla in poche semplici mosse?
I disturbi d’ansia sono fra i più diffusi al mondo e non vanno sottovalutati. L’ansia è uno stato emotivo, associato ad una condizione di allerta e paura nei confronti di tutto ciò che è all’esterno. Ma si può ridurre in qualche modo?
Che cos’è l’ansia?
I sintomi di questo stato emotivo sono vari e diversi vanno dal nervosismo all’apprensione, insonnia – crisi di pianto, dalla palpitazioni ai crampi allo stomaco fino all’apnea.
Questo stato arriva all’istante e quando arriva la maggioranza di noi vorrebbe liberarsene, ma più si cerca di non pensarci e più si rimane imprigionato.
Spesso si ricorre agli psicofarmaci per bloccare queste sensazioni negative, rischiando solo di bloccare il sintomo ma non di arrestare la causa. Esiste però un modo diverso per affrontare l’ansia e consiste nel considerarla un’alleata preziosa.
Bisogna sapere che di fatto ci allerta su un qualcosa che emotivamente ci crea uno stato emotivo di agitazione e paura.
I sintomi che si manifestano
I sintomi che la accompagnano sono psicosomatici specie nelle persone che soffrono d’ansia nelle forme croniche.
Tachicardia, cefalea, vampate di calore e sudorazione eccessiva sono alcune avvisaglie che qualcosa dentro di noi non sta funzionando a dovere.
Nella maggior parte dei casi l’ansia patologica è accompagnata da attacchi di panico, crisi acute caratterizzate da paura, palpitazioni e comportamenti disordinati ed afinalistici. Le cosiddette fobie sono invece atteggiamenti di paura reale ma non oggettiva per situazioni contestuali, o animali o altro.
Quando diviene patologica risulta essere necessario rivolgersi agli esperti del settore: occorre infatti un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti.
Il disturbo non solo è il più comune ma anche il terzo disturbo psichiatrico per diffusione.
La psicoterapia per i disturbi di tale entità è indubbiamente il trattamento principale. In particolar modo la terapia cognitivo comportamentale che ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.
Come gestire l’ansia?
Per affrontare l’ansia risulta essere necessario rompere gli schemi abituali, con la messa in atto di azioni opposte. E’ possibile?
La patologia risulta essere un meccanismo di difesa generato dall’individuo stesso di fronte a situazioni di pericolo.
Di solito situazioni stressogene, nel quale ci si ritrova imprigionati, come relazioni sbagliate, amori patologici, ideali utopistici o altro generano ansia.
E’ quindi necessario investire il proprio tempo in nuove attività in nuovi interessi, stimolando il cervello e arrivando dove di norma non possiamo arrivare.
Che cos’è l’ansia?
I sintomi di questo stato emotivo sono vari e diversi vanno dal nervosismo all’apprensione, insonnia – crisi di pianto, dalla palpitazioni ai crampi allo stomaco fino all’apnea.
Questo stato arriva all’istante e quando arriva la maggioranza di noi vorrebbe liberarsene, ma più si cerca di non pensarci e più si rimane imprigionato.
Spesso si ricorre agli psicofarmaci per bloccare queste sensazioni negative, rischiando solo di bloccare il sintomo ma non di arrestare la causa. Esiste però un modo diverso per affrontare l’ansia e consiste nel considerarla un’alleata preziosa.
Bisogna sapere che di fatto ci allerta su un qualcosa che emotivamente ci crea uno stato emotivo di agitazione e paura.
I sintomi che si manifestano
I sintomi che la accompagnano sono psicosomatici specie nelle persone che soffrono d’ansia nelle forme croniche.
Tachicardia, cefalea, vampate di calore e sudorazione eccessiva sono alcune avvisaglie che qualcosa dentro di noi non sta funzionando a dovere.
Nella maggior parte dei casi l’ansia patologica è accompagnata da attacchi di panico, crisi acute caratterizzate da paura, palpitazioni e comportamenti disordinati ed afinalistici. Le cosiddette fobie sono invece atteggiamenti di paura reale ma non oggettiva per situazioni contestuali, o animali o altro.
Quando diviene patologica risulta essere necessario rivolgersi agli esperti del settore: occorre infatti un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti.
Il disturbo non solo è il più comune ma anche il terzo disturbo psichiatrico per diffusione.
La psicoterapia per i disturbi di tale entità è indubbiamente il trattamento principale. In particolar modo la terapia cognitivo comportamentale che ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.
Come gestire l’ansia?
Per affrontare l’ansia risulta essere necessario rompere gli schemi abituali, con la messa in atto di azioni opposte. E’ possibile?
La patologia risulta essere un meccanismo di difesa generato dall’individuo stesso di fronte a situazioni di pericolo.
Di solito situazioni stressogene, nel quale ci si ritrova imprigionati, come relazioni sbagliate, amori patologici, ideali utopistici o altro generano ansia.
E’ quindi necessario investire il proprio tempo in nuove attività in nuovi interessi, stimolando il cervello e arrivando dove di norma non possiamo arrivare.
Dal Sito: lettoquotidiano.it
1 commento:
Difficile...ma si può...
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