Scegliere il viaggio giusto per noi
La prima è quella di analizzare la nostra esperienza precedente, comprendere e anticipare i modi in cui un viaggio può scatenare l’ansia, secondo Reichmann. L’importante è essere completamente onesti con noi stessi su ciò che siamo (davvero) in grado di gestire. Ad esempio, siamo terrorizzati dall’idea di volare? Allora fare brevi weekend in cui appena atterrati abbiano già l’ansia di ripartire, beh, non è il tipo di “fuga” adatta a noi. Meglio ragionare più attentamente sull’arrivo e sulla partenza in modo da avere il tempo di riprenderci e divertirci prima di rovinarci le giornate pensando allo stress per il volo di ritorno.
Se viaggiamo per lavoro o per qualche altro tipo di obbligo - e non per puro piacere - c’è meno libertà di scelta, ma possiamo anticipare altri trigger. Ad esempio, se dobbiamo volare per una conferenza che dura due giorni, meglio prendere in considerazione l'idea di partire (magari a nostre spese) un giorno prima per familiarizzare con l’ambiente. Acquistare un biglietto dell'ultimo minuto e gettare in valigia due cose per una fuga improvvisa potrebbe sembrare un'idea romantica per alcuni, ma non è detto che debba piacere a tutti per forza. Non dobbiamo vergognarci se abbiamo bisogno di pianificare perché una solida padronanza dei dettagli rilevanti del viaggio ci aiuta a mantenere la calma. Fare qualche ricerca su Google per trovare posti sicuri dove mangiare, ripararci in caso di crisi e riposare è fondamentale per stare al riparo da circostanze impreviste che generano ansia.
Un ripasso generale
Prima di lasciare casa, la Reichmann suggerisce di ripassare tutte le tecniche anti-ansia che in passato ci hanno aiutato a gestire una crisi: esercizi di respirazione, rilassamento muscolare, la scrittura o recitazione di un mantra, meditazioni video o audio, un farmaco d’emergenza da tenere sempre in tasca…Check, check, check e partire già pronti a tutto è la migliore delle strategie. Non abbiamo ancora mai messo alla prova una tecnica? Allora cerchiamo di familiarizzare con lei anche quando siamo calmi. Sì, funzionerà: come spiega l’esperta, una strategia giù collaudata è “come una memoria muscolare per il nostro cervello”.
Parliamo della nostra ansia
Stiamo partendo con amici, familiari e conoscenti? Allora è imperativo capire che le dinamiche di gruppo possono essere particolarmente difficili da gestire quando sentiamo ansia. Il nostro migliore amico potrebbe essere proprio quel tipo di persona che si diverte ad arrivare in aeroporto all'ultimo minuto, cosa che ci fa strabuzzare gli occhi per lo stress dato che preferiamo arrivare con anticipo e sentirci al sicuro ai gate: che fare? Beh, è ovviamente necessario parlargli di come ci sentiamo. Gli esperti suggeriscono di confidare ai compagni di viaggio che soffriamo di ansia - specificando bene quali situazioni possono scatenarla e come invece possiamo calmarla. In un momento in cui ci troviamo ad gestire tante novità, avere il supporto di chi ci vuole bene può fare una super differenza.
Dal Sito: elle.com
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