giovedì 27 aprile 2017

La vita è adesso: vivere “qui ed ora”


Un proverbio arabo cita: “Il passato è fuggito, quello che speri è assente, ma il presente è il tuo”.
Parliamo del “qui ed ora”, della capacità di vivere l’oggi con costanza e presenza, un concetto apparentemente banale eppure tutt’altro che semplice da trasferire nella vita reale.
Il passato non torna e come tale, non può essere modificato, il futuro, per quanto pianificabile, non lo si può controllare, mentre il presente, è l’unico tempo che realmente ci appartiene Il presente rappresenta la sola dimensione temporale con cui effettivamente possiamo fare i conti, l’unica che possa essere vissuta pienamente e con consapevolezza, cercando di assaporarne ogni istante. Tutto questo sembra essere scontato, eppure moltissime persone vivono costantemente ancorate al passato, crogiolandosi in ciò che sono state in grado di raggiungere o facendosi sovrastare dai loro rimpianti; altri invece sono orientati al futuro, facendo mille previsioni su cosa proveranno e faranno nel momento in cui riusciranno a realizzare i loro sogni o, al contrario, su come superare la paura del domani.
I ritmi frenetici della quotidianità, la routine, i mille impegni ed obiettivi da portare a termine ogni giorno, non solo sono una fonte inesauribile di stress ma soprattutto ci distraggono dal presente e dalla possibilità di godere della magia delle piccole cose, una magia che spesso non siamo in grado di vedere.

La nostra è l’era della distrazione, in cui non c’è spazio per la calma ed il silenzio, in cui il tempo scorre talmente veloce da renderci spesso inconsapevoli delle nostre azioni.

Siamo affetti da quella che viene chiamata “sindrome del pilota automatico”: viviamo le nostre giornate facendo la maggior parte delle cose in maniera meccanica, mentalmente assenti; è appunto la scarsa consapevolezza con cui ci approcciamo alla vita, che spesso ci predispone allo sviluppo di problemi di ansia, stress o comportamenti nocivi per il nostro benessere.

Alcune difficoltà che si possono riscontrare nella quotidianità sono spesso dovute alla “non abitudine a vivere il presente”: chi soffre d’ansia, ad esempio, tende a proiettarsi nel futuro, prospettando eventi catastrofici, lasciandosi sfuggire, in tal modo, la possibilità di sfruttare le risorse e le potenzialità insite nella propria quotidianità. Chi invece è bloccato dalle sue paure, probabilmente è ancora legato al suo passato: il timore di commettere errori già fatti o di soffrire nuovamente, gli impedisce di cogliere la bellezza del momento presente e le opportunità che possono presentarsi lungo il suo cammino.
Un altro grande ostacolo alla possibilità di vivere “adesso” è la nostra tendenza a “rimuginare”: preoccuparci per ciò che non è ancora accaduto e che forse non accadrà o pensare continuamente ad eventi già trascorsi, positivi o negativi che siano, ci fa commettere un errore gravissimo, quello di pensare che ciò che accade oggi possa essere affrontato guardando al passato o prevedendo il futuro. Siamo spesso portati a credere che ciò che eravamo, siamo e saremo, che se le cose sono andate in un certo modo in passato, allora sarà così anche nel presente e nel futuro. Nulla di più sbagliato!
È normalissimo pensare al proprio “ieri” o immaginare il proprio “domani”, a patto che questa attività rappresenti una piccola parentesi della nostra vita, non la parte principale.

Il concetto del “qui ed ora” deriva dalla locuzione latina “Hic et nunc”, un motto che riprende il “carpe diem” di Orazio. Esso sta ad indicare una posizione esistenziale, ovvero, un atteggiamento nel vivere rivolto alla situazione presente. Significa considerare che l’unica realtà concreta a cui possiamo riferirci è quella che stiamo vivendo in questo momento. Attenzione! Vivere nel qui ed ora non equivale al “vivere alla giornata”, ovvero senza alcuna pianificazione o impegno, né vuol dire lasciare che tutto scorra senza intervenire in alcun modo sul corso degli eventi. Vivere nel qui ed ora significa concentrarsi sul presente lasciando andare i sentimenti negativi, i pensieri spiacevoli, le ansie e la paura di non riuscire.
Il “qui ed ora” è un concetto chiave della Psicoterapia della Gestalt, approccio nato negli anni ‘50 dalle intuizioni dello psicanalista ebreo tedesco Friedrich Perls. Secondo tale orientamento, l’esperienza svolta nel presente, se guidata dalla consapevolezza, è l’unica che può favorire il cambiamento, ovvero il passaggio ad uno stadio psicologico più salutare, l’unica che può portare l’individuo all’autorealizzazione.
Il passato e il futuro, in realtà, esistono solo come funzioni del presente: il primo, rivive nel presente attraverso i ricordi dell’individuo, il secondo, non ancora accaduto, esiste solamente sotto forma di ipotesi fatte nel presente. Immaginiamo di rappresentare il tempo su una linea retta, dove il presente è una variabile che si può muovere verso sinistra (il passato), attuando la funzione del ricordare, oppure verso destra (il futuro) attuando la funzione del programmare. Il presente è il punto-zero, sempre mutevole tra i due opposti, “passato” e “futuro”. Il passato vive in noi come memoria e questo è un bene, poiché è grazie alla memoria che evitiamo di ripetere errori già commessi; il problema è quando la memoria e i ricordi diventano un peso, prendendo il sopravvento sulla nostra persona e sulla nostra vita. Allo stesso modo, chi si focalizza unicamente sul futuro (“Solo quando troverò la mia anima gemella, sarò veramente felice!”, ecc.), viene rapito dal suo quotidiano, vivendo una tensione continua che lo porta a disperdere inutilmente tutte le sue energie. Diverso è guardare al domani con un senso di progettualità, vivendo il presente con le idee ben chiare.
Perché è così difficile vivere nel “qui ed ora”?

Perché essere nel “qui ed ora” porta con sé un profondo senso di incertezza che deriva dall’abbandonare le costruzioni del passato e le pianificazioni del futuro. Obbliga in qualche modo a lasciarsi andare al continuo flusso di trasformazione della vita. Possiamo frequentemente constatare che ogni istante che viviamo è differente dal precedente e che il manifestarsi di circostanze diverse richiede di volta in volta di riferirci a qualcosa di nuovo. Nonostante ciò, l’individuo tende a rispondere alla maggior parte delle situazioni che gli si presentano, in maniera stereotipata, ricorrendo a modelli appresi in passato e rivelatisi funzionali.
La nostra mente, pur essendo uno degli strumenti più sofisticati di cui disponiamo, spesso ci impedisce di andare oltre, di svincolarci da vecchi schemi mentali o dalle angosce sul futuro, per poter esprimere le nostre potenzialità “ora” e per provare il piacere di “essere liberi”proprio in questo istante. Per riuscire ad essere completamente presenti nel “qui ed ora”, è quindi necessario comprendere che la mente è uno strumento al nostro servizio e come tale può essere domata e controllata.

Alcune indicazioni per beneficiare del momento presente:
Impara a fermarti: il primo passo da compiere è riconoscere quando è il momento di concedersi una pausa. Fermarsi vuol dire rendersi conto che ci stiamo muovendo automaticamente e che è necessario aspettare che la nostra attenzione e la nostra respirazione tornino a focalizzarsi sul presente, su ciò che stiamo facendo in quel preciso momento; in questo modo, potremmo tornare ad apprezzare quei dettagli che, essendo parte della nostra quotidianità, tendiamo a dare per scontati. Non solo, prestare nuovamente attenzione a ciò che ci circonda ed apprezzare quanto possediamo, ci permetterà di essere più consapevoli del nostro grado di benessere.
Pratica la presenza: cosa vuol dire? E’ tutta una questione di esercizio: bisogna abituarsi ad essere coscienti di ciò che si fa, a vivere l’adesso, a spegnere la mente, sganciarsi da altre dimensioni temporali che non corrispondano al presente, per focalizzarsi solo ed unicamente su un’azione specifica, allargando la percezione dei propri sensi. In questo modo, anche dei semplici gesti quotidiani, se compiuti con presenza, possono diventare momenti preziosi.
Pratica la Consapevolezza: la consapevolezza è il principale strumento di cambiamento personale. Avere consapevolezza di sé, vuol dire sapersi ascoltare, identificare le proprie sensazioni e percezioni, anche corporee, per conoscersi e comprendersi a fondo. Praticando la consapevolezza si impara a “stare con quello che c’è”, quindi, anche con le proprie paure e i propri blocchi, producendo un più veloce processo di cambiamento. L’infelicità non è altro che uno stato di inconsapevolezza: siamo infelici perché non siamo consapevoli di ciò che facciamo, pensiamo e sentiamo: ci muoviamo in una direzione, mentre il nostro pensiero e il nostro sentire, spesso, prendono rotte opposte. Questo movimento così conflittuale non è salutare e non di rado è all’origine di disturbi a livello fisico o psicologico.
Impara a meditare: negli ultimi anni si è molto diffusa la Mindfulness, ovvero la meditazione basata sulla consapevolezza. Tale pratica consiste nel mantenere la nostra attenzione momento per momento, imparando, attraverso un allenamento costante, ad essere coscienti di alcuni aspetti della nostra vita (camminare, mangiare, osservare l’ambiente che ci circonda) a cui spesso non diamo il giusto peso, a vedere ed accettare alcune cose per come sono, cambiando, in tal modo, il nostro atteggiamento verso i problemi, le diverse situazioni e noi stessi. La meditazione come pratica quotidiana può essere utile non solo per godersi maggiormente il presente, ma anche per acquisire il potere di dirigere il flusso dei propri pensieri.
Presta attenzione al tuo respiro: respirare è il gesto più naturale e potente che compiamo ogni giorno ed è una delle poche funzioni corporee su cui possiamo agire consapevolmente. La maggior parte delle persone respira in maniera superficiale, riempiendo i polmoni solo in parte (scarsa ossigenazione e scarsa concentrazione): riappropriarsi di un corretto metodo di respirazione (es. la respirazione diaframmatica), ovvero di una respirazione consapevole, è fondamentale ai fini di una buona connessione con il presente e di un miglioramento della qualità della propria vita.
Sii padrone dei tuoi pensieri: è importantissimo saper accogliere i propri pensieri, ma quando disfunzionali, ovvero, quando essi arrivano a boicottarci, impedendoci di maturare e di crescere, diventa essenziale intervenire per modificarli. I pensieri, seppur radicati, sono un prodotto della nostra mente e, come tali, possono essere controllati.

Prestare attenzione, in maniera cosciente, al presente, apporta una serie di benefici, sia a livello fisico, che psicologico. Vediamone alcuni:
• migliora le relazioni e l’umore;
• riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario ed abbassa la pressione sanguigna;
• incrementa l’autostima;
• favorisce la concentrazione e la memoria;
• ottimizza le performance, specie in situazioni d’emergenza;
• facilita il processo decisionale,
• consente di sfruttare al massimo le risorse di cui si dispone, per trasformare gli eventi negativi in opportunità.

Lungi dall’essere un atto di deresponsabilizzazione o passività rispetto al futuro, scegliere di vivere il presente, ci da l’opportunità di essere più consapevoli di noi, delle nostre relazioni e di ciò che ci circonda, restituendoci il potere di agire in maniera feconda ed efficace.
In fondo … “Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere”. (Dalai Lama)

Pubblicato da: Sara Belli

Dal Sito: www.benessere4u.it

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