sabato 8 aprile 2017

Resistenza emotiva: come superare la paura del cambiamento


Troviamo difficile abituarci al cambio di stagione, al cambiamento del fuso orario o della dieta. Per non parlare dei cambiamenti più importanti, quelli che avvengono sul lavoro o nelle dinamiche familiari. Quando percepiamo che la trasformazione è troppo forte, ci irrigidiamo e si presenta ciò che in psicologia si conosce come “resistenza al cambiamento”.

I cambiamenti sono desiderati, ricercati, ma al tempo stesso, sono paradossalmente temuti e allontanati. La resistenza al cambiamento si riferisce proprio alla contraddizione interiore vissuta da molte persone: una sorta di pendolo in cui, alternativamente una volta l’individuo è consapevole delle proprie paure e resistenze ad effettuare trasformazioni, e altre volte invece è sintonizzato più sulle proprie spinte alla trasformazione ma poco in contatto con le proprie paure.
Rimanere dove siamo piuttosto che cercare di cambiare

Fondamentalmente, si tratta di un meccanismo attraverso il quale cerchiamo di mantenere le cose come prima. Tuttavia, quando cambiano le condizioni, questa resistenza serve solo ad affaticarci, sia fisicamente che mentalmente. Il cambiamento può essere qualcosa di molto difficile da affrontare e gestire. La maggior parte delle persone vuole cambiare la propria vita, in qualche modo o in un altro, ma è tutt’altro che semplice dare inizio al cambiamento o sostenerlo a lungo.

Spesso la paura e l’incertezza associate al cambiamento ci spingono infatti a rimanere rintanati nella nostra zona di confort e alla fine preferiamo rimanere dove siamo piuttosto che cercare di cambiare lo status quo. Allora passano i mesi, gli anni e continuiamo a lamentarci di qualcosa che non va nella nostra vita senza darci da fare per cambiarla.

E quando qualche evento non dipendente da noi altera le condizioni di “normalità” delle nostre esistenze, generando un cambiamento, puntualmente ci ritroviamo incapaci di affrontarlo.
Modalità della resistenza

La tensione si concretizza nella contrapposizione tra il cambiamento esterno e la nostra resistenza a cambiare dentro di noi.

Le modalità della resistenza sono invece varie:
Rifiuto (“ho sempre fatto così..perchè dovrei cambiare”)
Rinvio (“ora ho altri impegni, ci penserò domani”)
Indecisione ( “non so se è la cosa giusta”)
Sabotaggio nascosto (“occhio non vede, cuore non duole”)
Regressione (“è da stupidi rischiare”)

Come possiamo dunque tuffarci nel cambiamento, imparare ad affrontarlo e a gestirlo, se la resistenza sembra remarci contro? La strada del cambiamento può essere incredibilmente ardua, ma possiamo decidere di trasformarla, tutto dipende dal nostra atteggiamento.

5 passi per imparare ad accettare il cambiamento

1. Immaginare il peggiore scenario possibile

L’aspettativa spesso non è una buona consigliera, soprattutto quando è irrealistica. Pertanto, quando dovete affrontare un cambiamento, non ripetetevi frasi come: “non è nulla, sarà facile da affrontare”, perché probabilmente non sarà così.
Invece, immaginate il peggior scenario possibile. Dare libero sfogo per pochi minuti al vostro pensiero catastrofico, quando tornerete alla realtà vi renderete conto che non era tutto così negativo come pensavate. Infatti, uno studio ha dimostrato che si tende ad ingigantire le conseguenze emotive degli eventi negativi, riducendone al minimo i lati positivi. Con questo trucco è possibile equilibrare le vostre aspettative e il cambiamento sarà meno opprimente di quanto pensavate e quindi genererà meno resistenza.

2. Essere consapevoli della resistenza emotiva

Uno dei problemi principali che ha generato la nostra società è sicuramente la repressione delle emozioni. Si suppone che non dovremmo provare ira, rabbia o tristezza, dobbiamo essere sempre di buon umore e disponibili. Questo fa sì che reprimiamo le nostre emozioni e ci rifiutiamo di identificarle. Tuttavia, il fatto che non gli diamo un nome non significa che non esistano.
Per evitare la resistenza al cambiamento è importante imparare a riconoscere ciò che sentiamo. È normale che i primi giorni si provi un certo disagio e che ci sentiamo impotenti o turbati. Sono reazioni perfettamente comprensibili davanti al cambio. Se si nascondono si otterrà solo di aumentare la resistenza al cambiamento, ma se si accettano, si potrà voltare pagina più velocemente adattandosi alle nuove circostanze.

3. Cambiare i vostri pensieri

Durante le prime fasi è normale avere dei dubbi. È come tuffarsi in una piscina di acqua fredda, il cambiamento è così drastico che ci chiediamo che cosa stiamo facendo e avremo la tendenza ad uscirne. Tuttavia, se si resiste e si supera la resistenza iniziale, dopo un po’ ci si sentirà a proprio agio. Non è che l’acqua sia ora più calda, ma siamo noi che ci siamo abituati.
Per superare la resistenza al cambiamento non basta riconoscere le vostre emozioni, è importante anche essere consapevoli dei vostri pensieri. Ad esempio, invece di pensare: “voglio scappare, non mi piace questa situazione”, pensate invece, “ho paura perché si tratta di una situazione nuova, ma alla fine mi ci abituerò.” Ricordate sempre che i vostri pensieri hanno una forte influenza sulle vostre emozioni per cui è importante avere dei pensieri più sereni e coerenti con la realtà.

4. Esplorare le nuove situazioni

Spesso la resistenza al cambiamento si presenta perché non vogliamo cambiare i vecchi modelli impostati precedentemente, ma anche perché non conosciamo bene la nuova situazione. Quindi, un ottimo modo per evitare la resistenza al cambiamento è quella di fare in modo di sperimentare gradualmente le nuove circostanze. Cercate di affrontarle con l’atteggiamento di un bambino, con curiosità e senza pregiudizi. Se ne avete bisogno, non esitate ad appoggiarvi alle persone che hanno vissuto la stessa situazione in precedenza, chiedete loro che cosa hanno fatto e quali strategie sono risultate loro più utili.

5. Concentratevi negli aspetti positivi

Ogni situazione nuova comporta aspetti positivi e negativi. Quando le emozioni ci accecano spesso non siamo in grado di vedere entrambi gli aspetti, ma è essenziale imparare a concentrarsi negli aspetti positivi del cambiamento. Se necessario, elencateli su di un foglio. Molto presto vi renderete conto che esiste qualche opportunità di crescita.

Ho paura di fallire

Non voler cambiare per paura di fallire significa restare intrappolati nella logica del perdente, queste persone si privano così della gioia di vivere e di affrontare le sfide che la vita quotidianamente gli propone. Il fallimento è una parte inevitabile di ogni cambiamento, e in realtà ogni fallimento dovrebbe essere celebrato: se non avessimo fallito non avremmo imparato nulla. Impariamo dagli errori ad accettare un probabile fallimento!

Solo così sarà possibile trovare gioia in ogni tentativo, in ogni vittoria, in ogni fallimento, e il cambiamento sarà una ricompensa di per sé.
“Il nostro iceberg si sta sciogliendo”, libri consigliati
“Il nostro iceberg si sta sciogliendo” lo ritengo un libro molto interessante che rende appieno il concetto della resistenza al cambiamento. Narra di una colonia di fantastici pinguini che vivono su un iceberg in Antartide. Un giorno, uno di essi scopre che una minaccia catastrofica incombe sulla loro casa, ma quasi nessuno è disposto ad ascoltarlo. I personaggi del racconto sono molto simili alle persone con cui entriamo in contatto quotidianamente, persino a noi stessi.

La loro è una storia di resistenza al cambiamento e gesti eroici, di confusione e intuizione, di ostacoli apparentemente insormontabili e tattiche ingegnose per affrontarli. Più o meno quel che ci accade intorno, in forme diverse, nel nostro mondo. Il libro “Il nostro iceberg si sta sciogliendo” lo trovate su Amazon al costo di 11 euro circa (vi è anche la versione kindle a 7 euro)

di: Ana Maria Sepe

Dal Sito: psicoadvisor.com

Nessun commento: