venerdì 28 giugno 2019

Cos’è la claustrofobia, sintomi e trattamenti




La claustrofobia è la paura di trovarsi in uno spazio chiuso: ecco come e quando si manifesta, quindi le informazioni sui sintomi e sui trattamenti.
La claustrofobia è la paura di trovarsi in uno spazio chiuso e si manifesta nella maggior parte dei casi con una sensazione spiacevole più o meno intensa, con la paura di perdere il controllo della situazione e del contesto.

La claustrofobia è una delle possibili manifestazioni dell’agorafobia. Le persone che soffrono di quest’ultima sono in linea generale preoccupate da tutte quelle situazioni in cui non riescono a individuare con certezza un modo semplice per fuggire o, ancora, ottenere aiuto nel caso in cui l’ansia dovesse aumentare oltre un certo livello. Questa fobia può cogliere i soggetti che ne soffrono nelle condizioni più disparate, come in treno o sull’autobus, su qualunque altro mezzo di trasporto pubblico a porte chiuse, negli spazi aperti troppo ampi per consentire il controllo, negli ambienti molto affollati, siano essi piazze o centri commerciali, nelle condizioni di completa solitudine.

Quando si manifesta

La claustrofobia è un’esperienza molto individuale. Alcuni pazienti manifestano sintomi di leggero disagio quando si trovano in uno spazio ristretto o affollato, altri invece si sentono estremamente ansiosi e possono sperimentare un vero e proprio attacco di panico. Ecco quali sono le situazioni che con maggiore frequenza scatenano i sintomi della claustrofobia:

ascensori;

tunnel;

treni, autobus affollati o no, aerei;

stanze affollate e chiuse o con poche vie di fuga;

porte girevoli con spazi di apertura alternati;

bagni pubblici;

auto con chiusura centralizzata automatica;

lavaggio di auto automatici;

spogliatoi nei negozi;

stanza senza finestre;

vestiti stretti.

La claustrofobia, come altri disturbi d’ansia, è una condizione curabile, perciò è indispensabile riferire al medico se alcune situazioni di solito normali cominciano ad essere associate a disagio.

Attacchi di ansia: come riconoscerli e cosa fare

I sintomi della claustrofobia

Il sintomo che di solito si riconduce con facilità a una fobia è il vero e proprio attacco di panico scatenato da un ambiente chiuso. Un attacco di panico è un improvviso e molto intenso episodio di paura. Le sensazioni fisiche possono essere travolgenti e dare in concreto la sensazione di sentirsi mancare.

I sintomi comuni degli attacchi di panico includono:

la paura di perdere il controllo o lo svenimento;

sentimenti di sventura e timore concreto per la propria incolumità;

paura di morire;

pensieri rapidi che rendono più difficile il pensiero chiaro;

battito cardiaco accelerato;

frequenza respiratoria accelerata o mancanza di respiro;

sudore intenso e tremori;

sensazione di debolezza e vertigini;

sensazione di soffocamento;

vampate di calore o, al contrario, brividi;

confusione, disorientamento e nausea.

Claustrofobia e condizioni di vita

La claustrofobia, se non adeguatamente trattata, causa una profonda modifica e peggioramento delle condizioni di vita. Gli attacchi di panico possono essere spaventosi e il timore di doverli nuovamente affrontare può cambiare la routine quotidiana. Nei casi più gravi i pazienti potrebbero non sentirsi più in grado di lasciare la propria casa.

Claustrofobia e trattamento

Il medico è il professionista che deve prendere in carico il paziente per seguire la terapia cognitivo comportamentale ed, eventualmente, farmacologica. In ogni caso l’approccio è personalizzato sulla base della condizione di salute di base del paziente.

Dal sito: greenstyle.it 

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