mercoledì 19 febbraio 2020

COME CALMARE UNA MENTE ANSIOSA



I pensieri che inducono ad assumere un atteggiamento ansioso portano l’individuo ad una condizione in cui si sente sommerso da notevoli preoccupazioni, non riesce a prendere decisioni e ad agire. L’ansia, inoltre, porta a pensare sempre in maniera negativa e pessimistica ampliando l’atteggiamento ansioso. Diviene un vero e proprio circolo vizioso!

Come fare per uscire da questa spirale? Tentare di reprimere i pensieri ansiosi non è sempre una buona soluzione perchè quando meno ce lo aspettiamo ritorneranno a galla; alle volte il tentativo di allontanare i pensieri ansiosi non fa che accrescerne l’intensità.

Fortunatamente esistono delle tecniche basate sulla Mindfullness e sulla terapia Cognitivo Comportamentale che possono aiutarci a calmare una mente ansiosa. Vediamo nello specifico cosa potremmo fare:

Punto 1: Pratica la Mindfulness. Prova ad osservare i tuoi pensieri invece di reagire automaticamente ad essi. I tuoi pensieri sono nuvole in continuo movimento. Quali ti trascinano dentro e quali ti fanno venire voglia di fuggire? Esiste un modo attraverso il quale tu riesci a guardare i tuoi pensieri senza reagire?

Punto 2: Allontanamento cognitivo. Prova a guardare i tuoi pensieri ansiosi come ipotesi, non come verità. La tua menta sta provando a proteggerti suggerendoti cosa potrebbe accadere, ma solo perchè è possibile che una cosa accada non vuol dire che lo farà. Guarda le evidenze oggettive: quanto è probabile che l’evento negativo che ti spaventa possa effettivamente verificarsi? Non potrebbe invece accadere qualcosa di positivo?

Punto 3: Basati sull’esperienza diretta. La tua mente costruisce storie su chi sei e su quanto sei al sicuro e amato. Non sempre queste storie sono accurate e concise. Per esempio, le esperienze negative del nostro passato tendono a ingannare il giudizio della mente. Cosa puoi dire di te adesso? Su quello che stai facendo, vivendo, non su ciò che potresti fare o vivere. La realtà e la possibilità non sono la stessa cosa, anche se la mente non riesce bene a distinguere le due cose.

Punto 4: Prova la defusione cognitiva. Smetti di essere un tutt’uno con i tuoi pensieri. Immagina che i tuoi pensieri siano dati che scorrono attraverso la tua mente, non la verità oggettiva sulla situazione. Il nostro cervello è ipersensibile alle minacce ed ai pericoli perchè ciò ha permesso ai nostri antenati di sopravvivere nel mondo selvaggio. Molti di questi pensieri sono solo il retaggio di quei tempi, oggi pericoli sono cambiati. Un esame universitario, per esempio, non mette a rischio la nostra vita, ma stimola una risposta fisiologica uguale a quella che avremmo avuto in presenza di un leone affamato. Scegli quando credere e quando non credere ai tuoi pensieri piuttosto che  accettarli tutti.

Punto 5: Alzati e agisci. La preoccupazione per qualcosa può trascinarci in un circolo di procrastinazione e indolenza. Per rompere questo cerchio l’unica cosa da fare è FARE. Alzarsi dal divano, o dalla sedia dove siamo bloccati a riflettere e iniziamo ad agire. La prospettiva delle cose cambia immediatamente quando si fa.

Punto 6: Allarga il tuo punto di vista. Non dovresti focalizzarti sugli aspetti negativi di qualcosa, dovresti guardare il quadro nel suo insieme. L’ansia rende la nostra mente contratta, immobile, incapace di disancorarsi dai dettagli per osservare l’intero contesto. La tua ansia ti dice che qualcosa è importante, ma tu devi sforzarti di giudicare i suoi suggerimenti. Perchè magari, visto il problema dall’altro, con un occhio fermo, la tua ansia si sbaglia.

Punto 7: Decidi l’utilità di un pensiero. Anche se un pensiero è vero non è detto che sia utile. Per esempio, prima di un importante colloquio di lavoro, è utile pensare che solo una persona su 10 otterrà quel posto? Ovviamente NO, perchè porterebbe ad una demotivazione. Fai attenzione a ciò che conta, il resto lascialo
andare.

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