Un evento traumatico è un evento che sconvolge l'equilibrio psico-fisico della persona che lo subisce. Di fronte ad un trauma, che può essere un incidente, un'aggressione, un abuso sessuale o qualsiasi altro evento che va al di là della capacità della persona di farvi fronte dal punto di vista emotivo, le persone reagiscono in modi diversi, ma spesso la reazione comune è il silenzio.
Emozione senza voce
Immobilizzarsi, restare ammutoliti, mantenere lo sguardo fisso nel vuoto, rifiutarsi di parlare. Queste sono le reazioni comuni di fronte al trauma. Emozioni così intense che non hanno voce.
Non ci sono parole per descrivere quanto è accaduto, non si può raccontare. Manca la voce. E' difficile trasmettere l'essenza di quello che abbiamo vissuto.
Per coloro che hanno subito un trauma, parlare del terrore, della rabbia, dell'impotenza che hanno sperimentato durante quell'evento e che continuano a vivere ogni giorno nei ricordi, nei pensieri, nel sonno, nei flashback, è quasi impossibile.
Quello che riescono a fare è raccontare una “storia adattata” della tragedia che è accaduta loro, comprensibile al pubblico, ma non ciò che realmente e intimamente vivono nel profondo.
Cosa accade fisiologicamente nel cervello che impedisce il racconto del trauma?
Studi scientifici condotti attraverso scansioni del cervello mostrano che durante il trauma e durante i flashback alcune aree del cervello sono attivate, mentre altre sono spente.
La zona destra più bassa del cervello, l'area limbica o cervello emotivo, mostra un'elevata attivazione. In particolare, l'amigdala (che fa parte del sistema limbico) reagisce con l'attivazione di uno stato di allarme che ci prepara all'attacco o alla fuga per affrontare la minaccia. La parte destra del cervello è la parte emotiva, visiva, intuitiva, tattile e riguarda l'esperienza. Parla il linguaggio dei sensi, delle emozioni e si esprime attraverso il corpo. Questo spiega perché durante il trauma e durante i ricordi vissuti sottoforma di flashback , immagini intrusive e incubi, l'attivazione emotiva e fisiologica sono estremamente intense.
La corteccia visiva mostra anch'essa un'elevata attivazione. Questo spiega perché, durante i flashback è tutto così vivido come se il trauma stesse accadendo di nuovo.
Il lobo frontale sinistro della corteccia, ovvero l'area di Broca(o cervello razionale) deputata al linguaggio e spesso coinvolta durante gli ictus quando è bloccato l'afflusso di sangue in quella regione, appare disattivata. La parte sinistra del cervello è la parte linguistica, razionale. Parla il linguaggio della narrazione, dà una sequenza logica agli avvenimenti e si esprime attraverso la verbalizzazione.
Cervello destro e sinistro: due linguaggi differenti
L'emisfero destro (emotivo) e l'emisfero sinistro (razionale e verbale) parlano due linguaggi differenti. Nel trauma questi due emisferi non riescono a comunicareperché la zona del linguaggio (situata nell'emisfero sinistro) è disattivata e rende impossibile tradurre in parole pensieri ed emozioni.
Quando non è possibile parlare di quello che stiamo vivendo, la nostra esperienza traumatica si fa viva attraverso incubi e flashback, in modo intrusivo e fuori controllo. Il cervello destro reagisce come se stesse accadendo tutto nel presente e, poiché il cervello sinistro non funziona bene, non c'è consapevolezza che questo appartiene al passato. Le emozioni di terrore, impotenza, e vergogna sono esattamente intense e le immagini sono vivide come al momento dell'evento traumatico.
Come si può intervenire per facilitare la narrazione?
Affinché la persona che ha subito un trauma possa esprimere le emozioni e i pensieri relativi all'evento traumatico e raccontare quanto ha vissuto è necessario facilitare la comunicazione tra i due emisferi cerebrali ( sinistro/razionale e linguistico e destro/emotivo).
La connessione della mente e del corpo facilita l'elaborazione delle memorie traumatiche.
Alcune tecniche psicoterapiche basate sul corpo (come la terapia sensomotoria e la terapia EMDR) sono molto utili ai fini dell'elaborazione del trauma.
Quando non è possibile accedere alla parola, è il corpo che ci guida e ci fornisce la chiave per entrare.
Dal Sito: psicologionline.net
1 commento:
È possibile avere una bibliografia delle fonti di questo articolo? Molto interessante!
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