mercoledì 7 marzo 2018

2 milioni e mezzo di italiani soffrono di disturbi d’ansia


Sempre più cittadini italiani soffrono di ansia: secondo le stime fatte da un report dell’Istat, ad oggi gli individui con disturbi d’ansia sono oltre 2 milioni e mezzo

. Il totale fa ancor più paura se si considerano le stime globali, che parlano infatti di più di 260 milioni di persone che soffrono o hanno sofferto di queste problematiche, secondo un report di WHO. Il 3,6% della popolazione globale infatti presenta questo disturbo e tutte le conseguenze che implica. Inoltre, secondo quanto rilevato dalle analisi del settore, l’ansia e la depressione colpirebbero soprattutto le donne.

Ansia e patologie ansiogene: quali sono i fattori scatenanti?

Non è mai semplice scoprire quali sono le cause in grado di scatenare l’ansia, in quanto potrebbero mutare da individuo a individuo, in base alla propria storia clinica ed esperienziale. Ciò che è possibile dire, è che l’ansia e le altre patologie di questa natura nella maggior parte dei casi affondano le proprie radici nella genetica e in una scorretta interazione fra soggetto e contesto: se quest’ultima presenta qualche crepa, la mente tende a rifiutare la realtà circostante e a causare il rifiuto dei propri sentimenti. Quali sono i potenziali rimedi all’ansia? Secondo il report Osmed di Aifa, ad oggi la soluzione più adottata è quella degli ansiolitici: solo nel 2015 sono stati spesi circa 380 milioni di euro per l’acquisto di questi prodotti. Ove possibile, la missione sarà dunque quella di ridurre il ricorso a questi farmaci, che hanno conseguenze anche gravi sull’organismo. Questo disturbo può infatti essere contrastato in altri modi: con un’integrazione di serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore”, ad esempio, o seguendo alcune strategie per non avere più l’ansia.

Come capire se si è vittime di ansia?

Prima di ricorrere a qualsiasi trattamento medico o psicologico, è necessario comprendere se si soffre davvero di ansia e a che livello è presente questo disturbo. I sintomi dell’ansia patologica sono estremamente chiari: nei soggetti ansiogeni tende a manifestarsi infatti un’insonnia perdurante (anche per 20 giorni), insieme alla riduzione della concentrazione, alla continua sensazione di malessere, al nervosismo e all’irritabilità, in parallelo con una spiccata aggressività. In tal senso, però, non vanno confusi questi aspetti con quelli fisiologici, normalmente dovuti a momenti di apprensione o stress. Si parla infatti di ansia patologica vera e propria solo nel momento in cui tachicardia e sudori freddi si presentano improvvisamente in condizioni di benessere fisico e in assenza di particolari disturbi cardiaci o respiratori. In casi simili conviene sempre rivolgersi a un bravo medico che possa far luce sulla situazione ed eventualmente indirizzare il paziente verso uno psicoterapeuta, per intraprendere un percorso personalizzato efficace.

Dal Sito: www.lindiscreto.it

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