venerdì 26 gennaio 2018

Ansia sociale





L’ansia sociale o fobia sociale è un disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire incapace e ridicolo e di agire in modo inopportuno e umiliante. L’immediata conseguenza ad una esposizione è uno stato d’ansia che in alcuni casi può raggiungere l’intensità di un attacco di panico (APA, 2000)
Chi soffre di ansia sociale teme di essere osservato e divenire oggetto di scherno da parte degli altri o che le proprie prestazioni lo possano esporre a valutazioni negative, mentre la sua capacità di critica sulla reale possibilità che ciò avvenga è alterata. Di conseguenza, il soggetto, credendo di essere valutato negativamente e sentendosi quindi rifiutato, perde la stima di sé.
Si possono distinguere forme di ansia sociale in cui le paure riguardano una o alcune situazioni specifiche e forme nelle quali la varietà delle situazioni temute può essere molto ampia e comprendere la maggior parte degli ambiti interpersonali e sociali.
L’ ansia sociale specifica si riferisce a una o due situazioni isolate, in cui generalmente è prevista una performance o attività mentre si è osservati da altri.
L’esempio più frequente riguarda la paura intensa di parlare o di esibirsi davanti un gruppo di persone, che si verifica già parecchio tempo prima dell’inizio della performance, non si riduce progressivamente mentre essa procede e spesso la compromette irrimediabilmente.
Nel caso della ansia sociale generalizzata si può avere timore di incontrare persone conoscenti o estranee in qualsiasi contesto, formale o informale, soprattutto se si tratta di persone che hanno una posizione di autorità o persone del sesso opposto, ed in alcuni casi perfino amici o familiari.
Una forma frequente nella pratica clinica è l’ ansia sociale nei confronti dell’altro sesso. In questi pazienti le reazioni ansiose si presentano in tutte quelle situazioni in cui si interagisce con il sesso opposto, soprattutto in quei casi in cui c’è un interesse di tipo sentimentale o sessuale, e solitamente si associa una compromissione rilevante sul piano delle relazioni sentimentali e della vita sessuale. In particolare, negli uomini l’ansia di prestazione può determinare impotenza con conseguente evitamento dei rapporti sessuali.

I sintomi della fobia sociale


  • LIVELLO FISIOLOGICO

Le principali manifestazioni neurovegetative nell’ ansia sociale sono: sudorazione, balbettio, palpitazioni, tremori, rossore, vampate di calore, tensione muscolare, sensazioni di nausea, vertigini.


  • LIVELLO COGNITIVO

Il soggetto con ansia sociale è caratterizzato dall’essere molto critico verso se stesso e da uno schema centrale sul Sé come incompetente, maldestro, debole, ridicolo, noioso, non brillante, mentre l’Altro è visto come abile, superiore, competente, ma anche rifiutante, criticante, che disapprova e deride. Alla convinzione di non essere in grado di sostenere una situazione interpersonale, che qualsiasi cosa si faccia o si dica sia sbagliata, si aggiungono la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui, la cosiddetta “public self-consciousness” e la convinzione che gli altri, invece, non provino ansia sociale.


  • LIVELLO COMPORTAMENTALE

I soggetti con ansia sociale, pur di sottrarsi all’esposizione di esperienze dolorose o potenzialmente tali, adottano condotte di rinvio (es. rimandare un esame, un appuntamento importante), di evitamento (es. non scrivere davanti ad altri, non mangiare in compagnia), di rinuncia (es. rifiutare un incarico, non tenere un discorso dinanzi una platea) e di ritiro sociale (es. non partecipare a feste o eventi mondani con molte persone).


  • LIVELLO EMOTIVO

Il soggetto con ansia sociale vive con un senso generale di agitazione e preoccupazione l’avvicinarsi di una situazione temuta; con ansia accentuata, imbarazzo, vergogna durante la situazione; con tristezza e un senso di sconfitta al termine della situazione.

Quanto è diffusa l’ansia sociale
Tra il 3 e il 13% della popolazione soffre di ansia sociale. Spesso le persone con ansia socialevengono semplicemente descritte come timide o riservate. Sono invece l’inibizione sociale o l’angoscia personale a limitare la vita privata e professionale di queste persone, contro la loro volontà. L’ansia sociale, per questo motivo, è uno dei disturbi più incompresi e meno diagnosticati. Le persone che ne soffrono sono sempre di più, specialmente nella società occidentale dove le pretese di essere competenti, affabili, responsabili, dinamici, corretti, ironici sono sempre più alte. La pubblicità, i film, i media in genere, ci impongono modelli irrealistici, aumentando in noi paura e insicurezza di non essere all’altezza.

Quali sono le conseguenze dell’ansia sociale
A lungo termine l’ansia sociale può portare a condurre una vita isolata e solitaria, in cui si frequenta una cerchia molto ristretta di persone. Può inoltre creare seri problemi nella sfera professionale. Ad esempio alcune persone rifiutano promozioni sul lavoro perché richiedono un contatto sociale minimo o non accettano di fare corsi di aggiornamento per paura di dovere partecipare a discussioni in classe. E’ stato inoltre dimostrato che le persone che soffrono di ansia sociale, a volte, possano abusare di alcolici e farmaci ansiolitici nel tentativo di alleviare il proprio malessere.
Nelle forme più gravi l’ ansia sociale può provocare attacchi di panico e essere associata a periodi di depressione.

Il trattamento dell’ansia sociale
La Terapia Cognitivo Comportamentale è particolarmente efficace nel curare il disturbo d’ansia sociale. Il trattamento aiuterà le persone che soffrono di ansia sociale a concentrarsi sul proprio modo di pensare. Saranno così in grado di individuare con precisione le situazioni temute e di modificare i loro pensieri disfunzionali riguardo ad esse. Nella parte comportamentale della terapia, attraverso le tecniche di rilassamento, l’apprendimento delle abilità sociali e la tecnica dell’esposizione graduale alla situazione temuta (regolata sulle possibilità di ogni persona), i pazienti saranno aiutati a fronteggiare il proprio comportamento evitante, di protezione e di concentrazione su se stessi. Il terapeuta insegnerà al paziente a giudicare se stesso in modo meno rigido, ad accettare i propri limiti, reali o no che siano, ad ammettere la possibilità di non essere sempre giudicato positivamente da tutti, rinunciando alle proprie pretese di perfezionismo e al desiderio di un amore generalizzato nei suoi confronti.

Anche il trattamento farmacologico risulta efficace nella cura dell’ansia sociale, anche se quando viene interrotto il problema tende a ripresentarsi.



Dal Sito: www.istitutobeck.com

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