lunedì 28 gennaio 2019

DEPRESSIONE: IL MALE DELL’ANIMA

In Italia sono almeno un milione e mezzo di persone a soffrire di depressione, mentre il 10% della popolazione italiana, parliamo quindi di sei milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta nella vita, di un episodio depressivo.

E’ quindi facilmente pensabile che il vocabolo “depressione” è conosciuto a grandi linee da tutti noi; ma vediamo di entrare nello specifico di quello che è stato popolarmente definito come “il male dell’anima”.

La depressione è un disturbo del tono dell’umore dove per quest’ultimo si intende quella funzione psichica fondamentale per l’adattamento al nostro mondo interno ed esterno. Questa funzione psichica è adattabile proprio nel senso che sa spostarsi verso l’alto durante situazioni positivi, contrariamente verso il basso durante situazioni negative: è per questo motivo che ci sentiamo felici se ci accade qualcosa di bello, viceversa ci sentiamo “giù di tono” o tristi in seguito ad una brutta notizia. Si può cominciare a parlare di depressione quando non v’è più il carattere flessibile del tono dell’umore, ma questo si fissa verso il basso in maniera cronica diventando non più influenzabile da fattori esterni positivi.

COME SI MANIFESTA LA DEPRESSIONE? ANALIZZIAMO LA SINTOMATOLOGIA:

Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno accompagna sensazioni di tristezza e vuoto

Impossibilità di provare piacere nelle attività che prima interessavano

Frequentemente si presenta anedonia, ovvero stanchezza, affaticamento e mancanza di energie

Variazioni importanti di peso: forti diminuzione o forte aumento di appetito durante tutta la giornata

Sentimenti di autosvalutazione e senso di colpa eccessivo

Agitazione o rallentamento psicomotorio

Disturbi del sonno: dorme di più o di meno rispetto a prima, si sveglia di notte non riuscendo più a riprender sonno, fa fatica ad addormentarsi

Difficoltà di concentrazione

Pensieri ricorrenti di morte

Pensieri ricorrenti sulla propria inutilità e negatività che possono portare ad un odio verso se stessi

La persona che soffre di depressione riconoscerà tra questi alcuni sintomi che egli prova sulla sua pelle quasi tutti i giorni per tutto il giorno, per almeno 15 giorni.

PERCHE’ SI SOFFRE DI DEPRESSIONE?

 E’ una domanda lecita da porsi, considerando anche il grande quantitativo di persone che purtroppo ha o ha avuto a che fare con questa problematica. Cerchiamo di individuare le cause.

Le numerose ricerche scientifiche a riguardo hanno individuato due cause principale che si troverebbero alla base di questo disturbo:

Il fattore biologico: ci si riferisce ad un intreccio di fattori quali quelli genetici(per cui si parla di familiarità del disturbo), neurobiologici (squilibri di alcuni neurotrasmettitori), neuroendocrini (legati ad anomalie del sistema ormonale).

Il fattore psicologico: i nostri vissuti, in maggior modo quelli infantili, possono condurre ad una maggiore vulnerabilità verso la malattia.

La vulnerabilità biologica e psicologica interagiscono tra loro, ma non necessariamente conducono all’insorgenza del disturbo: una persona vulnerabile potrebbe non imbattersi mai nell’insorgenza di questa malattia se non le capita un qualcosa (fattore ambientale) in grado di sviluppare il disturbo e se è sostenuta da relazioni supportive.

LA DEPRESSIONE SI CURA!

E’ vero abbiamo denominato la depressione come “il male dell’anima”,  ma dalla depressione se ne esce.

E’ innanzitutto fondamentale un buon inquadramento diagnostico che effettuerà un professionista, il quale in secondo luogo andrà a considerare tutte le cause coinvolte al fine di instaurare un’adeguata terapia per affiancare la persona in questo delicato percorso.

La persona che si accorge di avere una sintomatologia che riporta ad un quadro depressivo, o i familiari che vi sono attorno, è bene che si rivolga ad uno specialista del settore; lo Psicologo possiede gli strumenti adatti per affiancare il paziente in questa fase difficile al fine di giungere ad una guarigione.

Come?

La persona, durante la terapia, viene aiutata a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e tendono ad aggravare la malattia; attraverso l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, il paziente in questione può così uscire da quei circoli viziosi in modo graduale. Il Professionista presta particolare attenzione anche all’evitamento di ricadute attraverso specifici protocolli scientifici come lo Schema-Therapy e  il lavoro sul Benessere Psicologico.

Potrebbe esser preso in considerazione un aiuto anche farmacologico da unire all’ausilio psicologico nelle fasi critiche della malattia al fine di un più valido risultato.

Fondamentale è, quindi, ricorrere allo Psicologo qualora vi siano anche solo alcune delle sintomatologie sopraelencate e\o periodi o situazioni di vita che indicono alla persona pensieri negativi o momenti di forte tristezza; il professionista può così essere d’aiuto sia nella prevenzione che nella cura della malattia stessa.

Dal Sito: psicologolive.it 

2 commenti:

Ale ha detto...

Importante riuscire a trovare il medico giusto, dopo tanti anni di psicoterapia privatamente, sono finita al pronto soccorso per un forte attacco di panico. Loro mi hanno mandato in un centro di salute mentale, dove ci sono persone competenti, sia psicologi che psichiatri, tutto gratuito, persone disponibili... bisogna avere un supporto psicologico con una terapia adeguata.

Unknown ha detto...

Solo chi soffre può capire