mercoledì 22 maggio 2019

Paura di essere se stessi: come affrontarla e superarla

Una delle paure più frequenti, anche se non sempre riconosciuta, è quella di essere se stessi.
Si tratta di una sorta di circolo vizioso per il quale l’individuo si spacca in due, dividendosi tra ciò che è e ciò che decide di essere. Un conflitto costante che porta a reprimere e a nascondere la vera natura in nome di qualcosa che si pensa possa essere accettata con più facilità dal mondo esterno.
Di questi tempi sono sempre di più le persone che fingono di essere ciò che non sono e che seppur frustrate cercano di seppellire la propria identità, nascondendola persino a se stessi. Ciò spinge verso uno stato di confusione unico che può portare a non sapere più cosa si desidera. Un processo che coinvolge le emozioni umane, generando frustrazioni, ansie, depressioni e persino delle fobie.
Perché quando si nasconde qualcosa di se, la si nasconde nel profondo ma non la si fa mai sparire davvero. E dal profondo, quella parte cercherà sempre di uscire, urlando a gran voce e mostrandosi attraverso ansie, attacchi di panico, costante nervosismo e persino apatia.
Ne consegue, quindi, che l’unico modo per essere felici è quello di accettare l’idea di essere se stessi, far pace con le caratteristiche di se che non si amano e con il fatto che si potrà non piacere a tutti e andare incontro ad una sensazione di libertà che se all’inizio potrà persino spaventare, una volta sperimentata sarà così piacevole da non voler più tornare indietro.

La paura di essere se stessi nasce piuttosto presto e molte volte dipende dalle persone che ci circondano. Quando si nasce si è liberi, desiderosi di esprimere le proprie emozioni e incapaci di prevedere le reazioni che gli altri avranno per ogni azione. Questo modo di essere spinge a volte a sbagliare, altre a sentirsi felici e molte altre a subire i rimproveri di genitori, insegnanti o altre figure di rilievo. Con il tempo si apprende quindi che ad ogni azione corrisponde una reazione e che per la società ce ne sono alcune che vanno bene ed altre che invece possono non essere piacevoli.
E se questa consapevolezza può spingere alcuni ad agire in modo “costruito” quando sono in determinati contesti, in altre persone magari più sensibili o con un vissuto fatto di rimproveri, può creare una sorta di limite nel quale cercheranno di diventare ciò che gli altri si aspettano da loro e tutto con la conseguenza di perdere di vista la propria identità o di smettere di accettarla pur avendola sotto gli occhi.
La verità è che se non si fa male a nessuno, essere se stessi è una forma di libertà che dovrebbe essere vissuta come un diritto e un dovere verso se stessi.
Certo, se si ama girare nudi non lo si potrà fare in giro ma questo non vuol dire che a casa si debba necessariamente evitare solo perché socialmente non è una scelta condivisibile.
Lo stesso vale per le ideologie, per le scelte musicali e per il modo di sentire e vivere le emozioni.
Chi ha paura di essere se stesso, infatti, il più delle volte finisce con l’isolarsi, privarsi di tanti piaceri e finire con il chiudersi in un guscio che può portare ad apatia e depressione o, al contrario, a frustrazione perenne e rabbia verso gli altri.

Come fare, quindi, ad uscire da questa prigionia? La soluzione è semplice e risiede nell’accettare se stessi. Per farlo, però, occorrono alcuni step indispensabili:

Riscoprire se stessi. Spesso il vero problema nell’essere se stessi è che a forza di fingere si arriva a non sapere più ciò che si è o si desidera. Certo, lo si sa in modo generale ma se ci si trova a poterlo mettere in mostra, il rischio è quello di un blocco o di un attacco di panico. Per prima cosa è quindi importante imparare nuovamente a conoscersi, iniziando dalle domande più stupide che possono andare dal colore preferito al cibo che piace di più. Molti scopriranno di avere confusione anche in merito e sarà solo iniziando ad accettare risposte che non si pensavano possibili o che, più semplicemente, non piacciono, che le cose potranno iniziare davvero a cambiare.

Iniziare ad agire. Per quanto difficile, essere se stessi significa agire in modo diverso da come si è fatto prima. Questo vuol dire notare sorpresa negli altri e ricevere addirittura domande riguardo a come ci si sta comportando. La verità è che non ci si dovrebbe preoccupare troppo di cosa pensano gli altri e che l’unico modo per essere se stessi è iniziare a farlo senza troppi ma o se. Per farlo si può partire da piccoli passi come scegliere il cibo che piace di più anche se tutti gli altri mostrano una preferenza diversa. Dire ciò che si pensa. Ascoltare anche in pubblico la musica che si ama, etc…

Ricordare che non si avrà mai il 100% dei consensi. Spesso a far paura è il pensiero di non essere amati se ci si mostra diversi. La verità è a prescindere da cosa si sceglie di mostrare, il mondo è troppo grande per far si che una scelta sia approvata da tutti. Che sia positiva o negativa avrà all’incirca il 50% dei consensi. Quindi, perché non avere quelli verso ciò che si è piuttosto quelli verso ciò che si vorrebbe essere o che si finge di essere?
Ok, forse inizialmente alcune persone finiranno con l’allontanarsi ma per quante andranno via tante altre ne arriveranno e saranno quelle con cui si riuscirà ad essere davvero in sintonia.

Allenarsi. All’inizio essere se stessi può risultare difficile. È bene quindi provare ad allenarsi. Se si va in terapia per questo motivo (scelta che può avere ben più di un beneficio) si potrà eseguire qualche esercizio consigliato dal terapeuta, altrimenti l’unica alternativa è mettersi in gioco, provando inizialmente con persone che non si conoscono bene e che quindi non possono restare sorprese, e proseguire mostrando ogni volta una parte più grande di se.

Trovare un equilibrio. Uno degli aspetti più difficili per chi decide di tornare ad essere se stesso è quello dell’equilibrio. Si passa dal piegarsi ai desideri degli altri al voler far sapere a tutti cosa si pensa ed il senso di libertà è tale da non aver più voglia di smettere. Questo, però, non deve portare all’isolamento perché vivendo in una società fatta di individui è giusto che anche gli altri possano esprimersi e se ci si trova in gruppo, la scelta giusta è quella di piegarsi una volta per uno. Ciò che va acquisito è che accontentare qualcuno non vuol dire privarsi della propria libertà. Se si esce in gruppo e tutti hanno voglia di pizza mentre si ha voglia di sushi, può essere carino accontentare la maggioranza. Ciò che va evitato è dire di amare la pizza se si aveva voglia di altro. Esprimersi con un sorriso, darà modo di essere se stessi, apprezzare comunque la pizza ed avere la gratitudine di chi sa della rinuncia che si è fatta. Gratitudine che la prossima volta potrà trasformarsi in un favore analogo.

In questo modo, superare la paura sarà indubbiamente più semplice e porterà a sentirsi sempre più vivi e artefici della propria vita. Ansie e fobie passeranno e lasceranno il posto ad un senso di pace e di libertà altrimenti difficile da sperimentare.
Inutile dire che se i passi sopra descritti risultano difficili da compiere, il consiglio è quello di rivolgersi ad un terapeuta in grado di dare le giuste dritte per scoprire se stessi ed imparare ad esprimere le proprie emozioni senza paura.

Dal sito: chedonna.it 

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