mercoledì 28 ottobre 2020

Gli “Attacchi di panico” di Francesca Sarasso, quando una canzone racconta l’intimo di un’artista



Avevamo parlato di lei, per la prima volta, cinque mesi fa, in occasione dell’uscita di Antiamore (cliccate qui). Ora torniamo ad occuparsi di Francesca Sarasso, perché la cantautrice piemontese ha da poco pubblicato un nuovo singolo, intitolato Attacchi di panico. Una canzone che, già dal primo ascolto, trasuda vita vissuta. Abbiamo così deciso di intervistare Francesca per parlare del suo nuovo singolo, ma anche del suo futuro musicale.

Quanto è autobiografica Attacchi di panico, la tua nuova canzone?
Attacchi di panico è totalmente autobiografica. Mi ci è voluto più di un anno per trovare il coraggio e la forza di scriverla. Credo sia il brano più intimo e doloroso che io abbia scritto fino ad oggi.

La musica può essere terapeutica per un’artista?
Certo. Il giorno in cui ho terminato la scrittura del pezzo è cominciata una lenta risalita che mi ha portata ad essere quella che sono oggi. Mi amo per quello che sono, anche per le mie fragilità.

Attacchi di panico arriva a cinque mesi di distanza da Antiamore, il tuo singolo precedente, che era stato annunciato come il primo tassello di un tuo nuovo progetto. Come proseguirà ora questo tuo percorso?
Il percorso proseguirà con un disco nel 2021. Ma non è detto che non esca qualche altro estratto prima dell’uscita dell’album. Chi vuole intendere, intenda!

Ci racconti come è nato il tuo amore per la musica?
È nato da bambina, guardando mio padre suonare il pianoforte. È lui che mi ha trasmesso questa passione di cui non posso fare a meno.

Oggi che musica ascolti?
Ultimamente sto ascoltando molto pop anni 80. Vorrei scrivere qualcosa con quell’impronta musicale.

Tre anni fa hai vinto il Premio della critica e il Premio per la miglior musica a Musicultura 2017. Poi hai partecipato al Premio Lunezia. Quali ricordi hai di quelle due esperienze?
Musicultura è un pezzo di cuore. Ricordo i palchi dei grandi teatri in cui ho avuto il piacere di suonare e le persone splendide che ho incontrato in quei mesi. Al premio Lunezia partecipai come autrice: fu una grande soddisfazione vedere arrivare un brano scritto da me in finalissima!

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vincere il David di Donatello per la miglior colonna sonora.


Dal Sito: spettakolo.it 

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