giovedì 11 aprile 2019

Due segnali dell'arrivo di un attacco di panico

Gli attacchi di panico inaspettati avvengono spontaneamente?

Sembrerebbe di no dai risultati della ricerca condotta dalla dott.ssa Meuret e dal suo team di ricerca.

Quello che gli studiosi hanno scoperto è che un attacco di panico spontaneo, ovvero improvviso, in realtà è annunciato dalla presenza di due sintomi che compaiono anche un'ora prima.

I due segnali che annunciano un futuro attacco di panico sarebbero:  

  • 1) l'aumento della frequenza respiratoria 
  • 2) l'aumento della frequenza cardiaca.

Questi sintomi possono iniziare fino a un'ora prima dell'attacco di panico, anche se le persone di solito non se ne accorgono fino all'ultimo momento.

Diventa quindi fondamentale per prevenire un attacco di panico divenire più consapevoli dei cambiamenti della respirazione e del battito cardiaco e adottare delle tecniche che possano riequilibrare il ritmo respiratorio e rallentare il battito cardiaco.

Le tecniche di rilassamento, la respirazione diaframmatica, il training autogeno, un esercizio di mindfullness, sono solo alcuni dei rimedi che possono evitare l'insorgere di un attacco di panico.

Ad esempio, respirare più lentamente aiuta ad abbassare la frequenza cardiaca e a ridurre la sensazione di perdere il controllo e gli episodi di derealizzazione. 

Molto spesso le persone colpite dagli attacchi di panico riferiscono che sono sopraggiunti a "ciel sereno", all'improvviso, in situazioni di tranquillità. Questo studio, invece, mostra che due paramentri importanti come la respirazione ed il battito cardiaco cominciano a modificarsi a partire da un'ora prima dell'attacco di panico, che quindi non è affatto spontaneo. 

Lo studio ha monitorato 43 persone con disturbo di panico 24 ore su 24. I principali parametri misurati sono stati la frequenza cardiaca, la respirazione e la conduttanza cutanea. La dott.ssa Alicia E. Meuret, che ha guidato lo studio, ha spiegato:

"I risultati sono stati semplicemente sbalorditivi. Abbiamo scoperto che nel'ora precedente agli attacchi di panico c'era molta instabilità fisiologica. Questa instabilità fisiologica non era presente in altri momenti in cui il paziente non stava per avere un attacco di panico ".

Le persone hanno riferito che gli attacchi di panico erano spontanei, ma in realtà c'erano molti segnali premonitori del loro sopraggiungere.

La dott.ssa. Meuret ha continuato:

"I cambiamenti fisiologici non sembrano entrare nella consapevolezza del paziente. Ciò che i pazienti riportano è quello che accade alla fine dei 60 minuti - ovvero che stanno avendo un attacco di panico "a ciel sereno" percependo all'improvviso moltissine e intense nuove sensazioni fisiche. Ci aspettavamo, quindi, che la maggior parte dell'attivazione fisiologica si fosse verificata durante e dopo l'insorgenza dell'attacco di panico. Invece, quello che abbiamo effettivamente rilevato, nel momento dell'attacco, è stato soltanto un piccolo cambiamento fisiologico aggiuntivo".

I classici sintomi psicologici di un attacco di panico sono:

  • sensazione di irrealtà,
  • paura di perdere il controllo,
  • e paura di morire.

I sintomi fisici sono:

  • mancanza di respiro,
  • tachicardia,
  • vertigini,
  • dolore al petto,
  • sudorazione,
  • vampate di calore,
  • tremori,
  • senso di soffocamento,
  • nausea,
  • e intorpidimento

La dott.ssa Meuret ha concluso dicendoo:

"La maggior parte dei pazienti ovviamente sente che c'è qualcosa di fisico che non va e si preoccupa perchè pensa che sta per avere un infarto, sta soffocando o sta per svenire. Ma i nostri dati ndicano che non sta accadendo nulla di veramete perioloso per la loro salute, né quando sono a riposo né durante l'attacco di panico. Le fluttuazioni fisiologiche che abbiamo scoperto non sono estreme ma sono sottili e sembra che si accumulino nel tempo e questo potrebbe portare all'idea che qualcosa di catastrofico stia accadendo. "

I risultati di questo studio invitano a riconsiderare l'attuale distinzione diagnostica tra attacchi di panico spontanei e quelli situazionali e sottolineano l'importanza di far aumentare nel paziente la consapevolezza dei propri cambiamenti fisiologici e di fargli apprendere delle tecniche di rilassamentoper regolarizzare quei parametri fisiologi (come la respirazione) che già un'ora prima dell'attacco cominciano a modificarsi.

Dal sito: medicitalia.it 


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