In estate si va in vacanza e lo stress si lascia alle spalle. In realtà non è sempre così. Sappiamo che lo stress è un adattamento che l’organismo mette in atto per contrastare sollecitazioni negative incamerate nel proprio organismo e causate da stimoli fisici e mentali. Ed è così che aumenta il battito cardiaco, la pressione del sangue e si entra in uno stato di agitazione-eccitazione che non aiuta ad affrontare le normali prestazioni psicofisiche della giornata, compresa l’attività sessuale.
Il corpo, quando si è dentro lo stress,inizia a combattere la stanchezza psicofisica, producendo ormoni e stimolando varie ghiandole fra le quali i surreni. Lo stress però non è solo negativo; esiste lo stress positivo. Quest’ultimo, infatti, ci aiuta a vivere meglio e ci fa reagire di fronte ad eventi che potrebbero essere controproducenti alla nostra stessa salute o alla nostra incolumità fisica, come per esempio fuggire di fronte al pericolo ed, inoltre, lo stress positivo ci fa godere di gratificazioni attese e desiderate. Lo stress negativo, invece, provoca scompensi emotivi che risultano davvero dannosi per la nostra salute. Da qui l’ansia, l’insonnia, le palpitazioni, la stanchezza, i problemi sessuali: impotenza, eiaculazione precoce, vaginismo. E ancora: gastrite, cefalea, anoressia, bulimia, colite, distrazioni o pensieri continui al lavoro anche quando si è in vacanza.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i malati di ansia nel mondo sono stimati tra i 350 e i 400 milioni. E i numeri sono in aumento: ad oggi più di 2 miliardi di persone hanno avuto questo disturbo. E’ giusto ricordare che esiste l’ansia fisiologica, diversa dall’ansia patologica. Ben venga infatti “l’ansia buona”. Come potremmo vivere se non ci fosse l’ansia buona? L’attesa di una buona notizia, o l’incontro con la persona che desideriamo vedere e di cui siamo innamorati, un incarico lavorativo tanto atteso, una promozione al lavoro. Questi sono stati emozionali indispensabili da vivere perchè si ricollegano al nostro sentire, ai nostri sentimenti più profondi, ai nostri desideri, a ciò che ci rende felici ed appagati nella nostra normale quotidianità. Purtroppo l’ansia patologica è altra cosa e si associa ad un vero malessere generale alle volte dannoso e preoccupante sia per il nostro fisico che per la nostra mente. Può associarsi infatti alla depressione e farci scivolare dentro un vortice di disfacimento interioristico difficile da superare se non, poi, attraverso l’aiuto degli psicofarmaci. Fra i sintomi “brutti”: gli attacchi acuti di panico. Quindi attenzione ai sintomi.
Non è sempre il caldo la causa della stanchezza fisica e della mancanza di energia, alle volte può coesistere un vero e proprio stato di stress. Ognuno ha comunque atteggiamenti differenti nei confronti dello stress che si è complicato negativamente, ed anche la risposta ai farmaci è diversa da individuo ad individuo. Del resto, quando subentra la depressione, questa va individuata, cioè se è primaria, la cui causa non si conosce, o se è secondaria, quando dipende da fatti specifici. L’insonnia è un segnale importante. Il disturbo del sonno è il sintomo più frequente nei soggetti ansiosi e depressi. L’uso degli ipnotici che ha in parte risolto il “disturbo insonnia” negli anziani, è però causa, e spesso, di cadute mattutine con conseguente frattura del femore o del bacino. Nelle donne in menopausa fra i 50 e i 55 anni, l’insonnia è frequente sia per la carenza ormonale che per le sudorazioni profuse notturne.
Da qui il classico “gatto che si morde la coda”:… più stanchi, più nervosi, più insoddisfatti e arriva lo stress e l’insonnia o lo stress c’era ed ha portato l’insonnia? Non è facile inquadrare chi o cosa sia arrivato prima o se sono assolutamente interdipendenti e conseguenziali l’uno all’altro, ma di fatto si deve ricorrere spesso ai farmaci o a prodotti naturali con azione sedativa e rilassante. Ricordiamo: valeriana, biancospino, passiflora e iperico che agiscono sul siestema nervoso centrale. Questi prodotti naturali possono curare l’ansia. La passiflora ha un’azione molto simile alla benzodiazepine, i farmaci più usati nel mondo come ansiolitici. L’iperico invece, ha un’azione sedativa grazie al fatto che induce una secrezione notturna, a livello del sistema nervoso centrale, di melatonina, che regola il ritmo sonno- veglia.
Quindi alle volte essere ansiosi non è soltanto volersi complicare la vita,l’ansia purtroppo arriva e magari tu non la vuoi proprio! Dovremmo lasciare lontano i problemi superabili, i conflitti ingigantiti, perché star bene psicologicamente vuol dire camminare sotto-braccio insieme alla salute, ed ecco a questo punto l’ unico, vero responsabile dell’insonnia: il caldo di questi mesi. E allora, buon caldo agli ansiosi di “ansia buona” ed anche ai non ansiosi..
Dal sito: malgradotuttoweb.it
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