Questa sera su Raiuno, alle ore 21.25 andrà in onda Gli ultimi saranno i primi, il film del 2015 diretto da Massimiliano Bruno, che ha per protagonisti Paola Cortellesi e Alessandro Gassmann, due interpreti molto amati dal grande pubblico, abituato a vederli a teatro, al cinema, oltre che in tv. Un mestiere non facile quello dell’attore, che deve fare i conti con lo stress, l’ansia della prestazione, i ritmi frenetici. Di tutto questo ha parlato di recente in un’intervista, rilasciata a Domenica Inlo stesso Alessandro Gassmann, che ha confidato di non aver intrapreso la via della recitazione per vocazione.
Alessandro Gassmann malattia: «Se ho deciso di raccontare la mia lotta è perché spero serva a qualcuno!»
«Ero un ragazzo schivo e chiuso, che amava stare molto da solo e nella natura. Mi ero anche iscritto ad agraria, poi è capitato questo mestiere e non ci credevo tanto, volevo solo essere indipendente!», ha dichiarato il figlio di Vittorio Gassmann, che ancora lotta con l’ansia e la paura del palcoscenico: «Continuo a essere spaventato, non tanto al cinema, ma al teatro perché faccio fatica a entrare in scena. Ho trovato la soluzione nel fare la regia. Per un attore che riesce ce ne sono diecimila che fanno la fame!». Vittorio Gassmann ha raccontato: «Mio padre mi ha obbligato a fare l’attore ed è stato quasi costretto da sua madre a farlo. Mia nonna era un’insegnante ebrea che lo iscrisse all’Accademia Silvio d’Amico a sua insaputa!». L’interprete romano 54enne, che ha esordito a 17 anni nel film autobiografico Di padre in figlio, scritto, diretto e interpretato con il padre Vittorio, ha detto a Mara Venier di soffrire ancora di attacchi di panico, anche se il tempo lo sta aiutando: «Con l’età sto migliorando!».
«Ero un ragazzo schivo e chiuso, che amava stare molto da solo e nella natura. Mi ero anche iscritto ad agraria, poi è capitato questo mestiere e non ci credevo tanto, volevo solo essere indipendente!», ha dichiarato il figlio di Vittorio Gassmann, che ancora lotta con l’ansia e la paura del palcoscenico: «Continuo a essere spaventato, non tanto al cinema, ma al teatro perché faccio fatica a entrare in scena. Ho trovato la soluzione nel fare la regia. Per un attore che riesce ce ne sono diecimila che fanno la fame!». Vittorio Gassmann ha raccontato: «Mio padre mi ha obbligato a fare l’attore ed è stato quasi costretto da sua madre a farlo. Mia nonna era un’insegnante ebrea che lo iscrisse all’Accademia Silvio d’Amico a sua insaputa!». L’interprete romano 54enne, che ha esordito a 17 anni nel film autobiografico Di padre in figlio, scritto, diretto e interpretato con il padre Vittorio, ha detto a Mara Venier di soffrire ancora di attacchi di panico, anche se il tempo lo sta aiutando: «Con l’età sto migliorando!».
Ansia e attacchi di panico: «Paura che accada di nuovo, ma…», la confessione di Alessandro Gassmann
Già in passato Alessandro Gassmann aveva parlato dell’ansia che lo attanaglia. Intervistato da Ok Salute, questi aveva specificato che la prima esperienza con gli attacchi di panico gli è capitata nel 2002: «Ero a letto, un libro in mano, all’improvviso l’ansia che sale, un sudore freddo, il cuore che batte forte, più forte, sempre più forte. Un attacco di panico. Paura che accada di nuovo. E accade. Anni di lotta, durissima lotta!».
Già in passato Alessandro Gassmann aveva parlato dell’ansia che lo attanaglia. Intervistato da Ok Salute, questi aveva specificato che la prima esperienza con gli attacchi di panico gli è capitata nel 2002: «Ero a letto, un libro in mano, all’improvviso l’ansia che sale, un sudore freddo, il cuore che batte forte, più forte, sempre più forte. Un attacco di panico. Paura che accada di nuovo. E accade. Anni di lotta, durissima lotta!».
La scelta di entrare in terapia: «Dal punto di vista neurologico, ho sofferto di carenza di serotonina…»
Nel 2003 la scelta di entrare in terapia ed essere seguito da un neurologo: «Vedo il mio terapeuta una volta alla settimana, il neurologo che mi ha prescritto un trattamento, un nuovo ritrovato che incrementa la serotonina, al contrario degli ansiolitici non mi abbatte. Una pasticca la mattina di questo serotoninergico, punto. Sto proprio bene, era da tanto che non stavo così bene. Dal punto di vista analitico, il mio problema è stato definito disturbo d’ansia generalizzato. Dal punto di vista neurologico, ho sofferto di carenza di serotonina, quella che chiamano la molecola della felicità!», aveva dichiarato nel 2014 l’attore, che aveva poi concluso: «Ho dovuto farmi aiutare perché il disagio si era evoluto, era diventato troppo grande: attacchi di panico. Spiegarli non è facile. Ecco, è la stessa sensazione che provereste se entrasse nella stanza un animale feroce, all’improvviso. Vuole attaccarvi e voi non potete combatterlo. E allora monta la paura, il cuore esplode fuori dal petto, vi sembra di morire. Se ho deciso di raccontare la mia lotta con questo strano male, è perché spero che serva a qualcuno. Chi ne soffre pensa: “Oddio, sono matto”. La gente crede sia una malattia secondaria, magari un frutto dell’immaginazione. Invece no, ti sconvolge la vita. Ma vi assicuro è una cosa da cui si può guarire!».
Nel 2003 la scelta di entrare in terapia ed essere seguito da un neurologo: «Vedo il mio terapeuta una volta alla settimana, il neurologo che mi ha prescritto un trattamento, un nuovo ritrovato che incrementa la serotonina, al contrario degli ansiolitici non mi abbatte. Una pasticca la mattina di questo serotoninergico, punto. Sto proprio bene, era da tanto che non stavo così bene. Dal punto di vista analitico, il mio problema è stato definito disturbo d’ansia generalizzato. Dal punto di vista neurologico, ho sofferto di carenza di serotonina, quella che chiamano la molecola della felicità!», aveva dichiarato nel 2014 l’attore, che aveva poi concluso: «Ho dovuto farmi aiutare perché il disagio si era evoluto, era diventato troppo grande: attacchi di panico. Spiegarli non è facile. Ecco, è la stessa sensazione che provereste se entrasse nella stanza un animale feroce, all’improvviso. Vuole attaccarvi e voi non potete combatterlo. E allora monta la paura, il cuore esplode fuori dal petto, vi sembra di morire. Se ho deciso di raccontare la mia lotta con questo strano male, è perché spero che serva a qualcuno. Chi ne soffre pensa: “Oddio, sono matto”. La gente crede sia una malattia secondaria, magari un frutto dell’immaginazione. Invece no, ti sconvolge la vita. Ma vi assicuro è una cosa da cui si può guarire!».
Dal Sito: urbanpost.it
7 commenti:
Non sapevo della Serotonina!!! Grazie Alessandro...ne parlerò con la mia dottoressa!!!! 🤗😉
Io da anni prendo antidepressivi
Vorrei sapere di questo "prodotto" Da 2 anni sono in carrozzina, ero bella ora sono un rudere, ma ho sempre sofferto di ansia e depressione.... Un abbraccio forte. Sei un grande attore 🎭
Ne ho sofferto anche io in un momento difficile della mia vita.....ma non immaginavo che fosse successo pure a re!
Anche io ne soffro lo preso 10 anni fa mi era passata e adesso lo ripresa di nuovo prendo le gocce e sto meglio spero vada sempre meglio un augurio anche a te Alessandro
Io ne soffro da una vita ed ho cercato aiuto da psicoterapeuti..ma senza successo. L"unico aiuto.sono le pillole.
Ne soffro da anni....sarei curiosa di conoscere queste pillole innovative, e se mi possono aiutare, la mia vita nn c'è più 😔
molecola di questo prodotto x la serotonina
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