Prima o poi tutti cadiamo nella vita, una caduta metaforica ovviamente, ma altrettanto dolorosa quanto una fisica. Ma perché cadiamo? Perché siamo deboli? Perché siamo incapaci di gestire una certa situazione? A volte si. Altre volte, invece, cadiamo perché abbiamo lottato talmente tanto a lungo da arrivare, ad un certo punto, a lasciarci andare ormai sfiniti.
Non ce ne dobbiamo fare una colpa. Non dobbiamo rimproverarci. Dobbiamo semplicemente accettare il fatto di essere umani e che non sempre essere forti a tutti i costi è una buona idea.
Cosa ci porta a cadere?
Potrà sembrare banale ma, il più delle volte, sono le altre persone la nostra principale debolezza. Spesso ci annulliamo per qualcun altro, cerchiamo di sostenere il peso dei loro problemi, oltre che dei nostri, e tentiamo di accontentarli in tutto. Dall’altra parte, però, non riscontriamo lo stesso appoggio, anzi, veniamo persino dati per scontati. Ma non funziona così. La nostra vita non dovrebbe essere vissuta in funzione di qualcun altro.
Altre volte è la nostra testardaggine a farci scivolare. Magari abbiamo represso le nostre emozioni per troppo tempo, emozioni come angoscia, ansia, rabbia. Ci siamo “bastati” per un periodo eccessivamente lungo, senza cercare il sostegno di nessuno nonostante, magari, quel nessuno abbia provato molte volte a tenderci la mano. La paura di affidarci a qualcun altro, di provare a non reggere tutto il peso del mondo sulle nostre spalle, ci porta ad isolarci e dire “ce la faccio da solo”. E anche questo atteggiamento è deleterio. Noi non dovremmo mai essere soli. L’essere umano è una creatura sociale che ha bisogno dei suoi simili per vivere.
Fare della debolezza la nostra vera forza
Non cadere, almeno una volta nella vita, è impossibile. Ma possiamo imparare da questa caduta. Possiamo trarne un insegnamento per evitare che succeda di nuovo. Ma come? Il primo suggerimento è quello di accogliere il dolore come se fosse un vecchio amico. Non reprimerlo, non soffocare le lacrime ma lasciale scorrere. Se senti il bisogno di piangere, fallo. Non pensare che ti rendano più debole, anzi, esternare le emozioni negative vuol dire affrontarle e non avere paura di loro.
E se la nostra debolezza dovesse essere una persona? In questo caso è più difficile perché, spesso, ci manca la volontà di dire no. La paura di offendere, allontanare o, peggio, perdere una persona a cui teniamo ci spinge a soddisfarla in tutto e per tutto mettendo i suoi bisogni sopra ai nostri. Ma l’amore, oltre a dare, è anche ricevere e se questo scambio non c’è, il rapporto, diventa nocivo. A questo punto possiamo solo darvi dei consigli, dirvi di reagire e imparare a dire no, ma il resto deve venire da voi, siete solo voi a poter dire basta! Perché l’amore e l’affetto fanno girare il mondo, è vero, ma anche loro hanno dei limiti.
Infine, dovete ricordare un’ultima cosa, forse la più importante. Non siete meno forti se provate a chiedere aiuto. Non siete dei deboli se cominciate a condividere i vostri problemi o le vostre paure con qualcuno. Imparate a fidarvi, imparate a non pensare di essere soli e vedrete che, quando sentirete le gambe cedere, ci sarà qualcuno pronto a sostenervi e la caduta, dopotutto, non sarà poi così tanto dolorosa.
Dal Sito: aprilamente.info
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