Viviamo davvero la vita in piena consapevolezza? Siamo capaci di godere appieno delle cose? Nonostante le moltissime possibilità che abbiamo spesso siamo insoddisfatti.
In realtà le persone riferiscono spesso di avvertire la propria incapacità di essere pienamente presenti in molteplici aree esperenziali. Un senso di incompletezza ed insoddisfazionesembra ostacolare l’instaurarsi di buone relazioni amicali, mette i bastoni tra le ruote al desiderio di innamorarsi, o costituisce un ostacolo ad un buon rendimento nell’ambito lavorativo.
Possediamo un universo che potremmo osservare da centinaia di angolazioni diverse; abbiamo monti da scalare, mari da solcare, terre e culture da conoscere, ed in effetti la maggior parte di noi si dà molto da fare per organizzare viaggi ed eventi di ogni genere, si ricercano continuamente le occasioni di incontro, tutto sembra davvero possibile in un’epoca in cui ogni strumento ha potenzialità immense. Eppure questo non è sufficiente a renderci soddisfatti, men che mai felici.
La sofferenza riportata da molti pazienti riguarda proprio la sensazione di non essere protagonisti del momento atteso: l’obiettivo sembra chiaro e disponibile, ma anche quando si realizza un desiderio l’esperienza viene fatta, ma non vissuta intensamente.
Cosa succede? La mente ha potenzialità infinite, ci proietta in un altro tempo, allontanandoci dal momento presente; il qui ed ora viene troppo spesso sacrificato a causa del potere dei nostri pensieri, che ci sbilanciano e ci trascinano altrove.
Il passato ed il futuro sono le dimensioni a cui i nostri pensieri approdano quasi costantemente; ognuno di noi può constatare come la mente lavori senza sosta, e qualsiasi attività stiamo svolgendo, con ogni probabilità potremmo sorprenderci a pensare a quanto siamo preoccupati per ciò che dobbiamo fare l’indomani, o potremmo ritrovarci a ricordare un avvenimento che ci ha turbato tempo fa. Il chiacchiericcio della nostra mente è costante, e riconoscere i nostri pensieri senza che ci trascinino via sembra essere un lavoro necessario per ritrovare il nostro presente e consentirci di viverlo pienamente.
Un giovane paziente, ad esempio, espresse tristezza raccontando che una ragazza gli piaceva molto e che si stavano frequentando assiduamente. Chiesi dunque perché fosse turbato, lui rispose che gli veniva in mente la precedente fidanzata che lo aveva lasciato facendolo molto soffrire (il pensiero volge al passato) e che era preoccupato perché se avesse deciso di non continuare la storia con la ragazza in questione lei avrebbe potuto soffrire (il pensiero volge al futuro).
Un pensiero triste riguardo ad una storia finita e l’intensa preoccupazione per lo sviluppo della relazione attuale stavano intrappolando questa persona in un vortice di sentimenti angosciosi ed intrusivi, che costituivano un serio impedimento al suo vivere e fare esperienza del momento presente.
Il presente è l’unico tempo di cui possiamo disporre; possiamo certo ricordare gli errori commessi nel passato e farne tesoro per decidere di comportarci diversamente, ma questo lo facciamo nel presente; possiamo pianificare un progetto che si realizzerà nel futuro, ma anche questo lo facciamo nel momento presente.
Imparare a godere del Qui ed Oraimplica prendere contatto con il momento presente con consapevolezza, facendo esperienza delle nostre sensazioni ed emozioni, anziché perderci nei nostri pensieri. È importante acquisire La capacità di stare, prestando attenzione al nostro mondo interiore nonché al mondo esterno.
Credo siano utili alcune riflessioni:
La nostra mente parla continuamente: non c’è nulla di strano, dai nostri antenati abbiamo ereditato una mente pronta ad elaborare strategie per difenderci dal pericolo e sopravvivere; pensieri preoccupanti sono il prodotto di questa nostra mente che ci mette in guardia dalle insidie della vita
Riconoscere i pensieri:frequentemente i pensieri si moltiplicano e formano una squadra di “mostri” assai minacciosi; acquistano forza e finiamo per considerarli come verità inconfutabili (“Sono Inefficiente”, “Non valgo nulla”, “Farò un disastro” ecc.). i pensieri sono però un prodotto della nostra mente, e noi non siamo i nostri pensieri
Accettare i nostri pensieri:possiamo consentire ai nostri pensieri di esserci anche quando non ci piacciono, ci disturbano e provocano in noi emozioni sgradevoli. Guardare i nostri pensieri come se fossimo degli osservatori esterni significa prendere atto che ci sono, che talvolta non li amiamo, ma che non hanno il potere di travolgerci
Evitare di intraprendere la lotta contro i nostri pensieri: spesso si cerca di evitare un pensiero spiacevole cercando strategie per distrarsi, bevendo o mangiando in modo eccessivo, compiendo imprese rischiose o correndo in macchina; tali strategie di evitamento non fanno che potenziare il pensiero stesso, accrescere la paura che torni e generare frustrazione nel momento in cui ci travolge nuovamente.
Alcune tecniche sono molto efficaci allo scopo di consentirci di riconoscere ed accettare i nostri pensieri.
La Respirazione consapevole è uno strumento molto potente: scegliere di prestare attenzione e divenire coscienti che stiamo respirando ci consente di fermarci e consentire alla mente di sostare, ascoltando le sensazioni che il corpo comunica. Non si tratta di compiere un duro lavoro o di profondere energie in uno sforzo di concentrazione; al contrario è necessario semplicemente decidere di dedicarsi al momento presente, trovando uno spazio adeguato ed una posizione comoda, e semplicemente osservare le caratteristiche del nostro respiro, il suo ritmo, le variazioni nel suo libero fluire.
Portare l’attenzione al flusso dell’aria che entra ed esce dalle narici, all’espansione e svuotamento del torace, all’espansione e sgonfiamento dell’addome ci dà la possibilità di sintonizzarci con il corpo, ed al contempo osservare come la nostra mente ci conduca altrove.
Dopo una sessione di respirazione consapevole molte persone mi raccontano con stupore e gioia come abbiano “visualizzato” i propri pensieri, a volte fonte di preoccupazione per un impegno futuro, a volte frutto di ricordi malinconici. Quando viene fatta luce sui nostri pensieri, essi cessano di essere aggressori intrusivi senza volto, si depotenziano perché vengono visti con chiarezza ed individuati come un prodotto della mente, ed altro da noi. Inoltre astenersi dal giudicare pensieri e stati d’animo, anche se non ci piacciono, fa sì che possiamo lasciare che siano e che abbiano il proprio spazio, per poi lasciarli andare.
Viviamo nel presente, ma la nostra epoca richiede di procedere a grande velocità, restando sempre intenti nel fare; dimentichiamo di essere, lasciando che il Qui ed Ora scivoli via e rendendo il tempo inafferrabile.
Imparare a vivere consapevolmente il momento presente può fornirci la chiave per concederci di assaporare la vita, momento per momento, lasciando che i nostri pensieri e le emozioni che ne derivano emergano con chiarezza e possano essere osservati senza giudizio. Il nostro sentire, nel godimento del momento presente, ci consentirà di guardare al passato come fonte di insegnamento, ed orientarci verso il futuro dando le giuste risposte ai nostri bisogni e necessità.
Dal Sito: benessere4u.it
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