venerdì 24 luglio 2020

Come liberarsi dall'ansia secondo Seneca



In qualsiasi momento durante la nostra vita, una situazione positiva può trasformarsi improvvisamente in qualcosa di negativo e viceversa. È un’eventualità del tutto normale, che capita a chiunque di noi. Anche numerosi scrittori hanno provato a considerare queste evenienze: da Kurt Vonnegut, scrittore americano, a Alan Watts e Seneca, il pensatore Romano.

Una delle caratteristiche su cui si basa il nostro pensiero è la visione dicotomica della vita: un evento può essere buono o cattivo, una situazione può comportare benefici o problemi e una persona può essere gradevole o sgradevole. Di esempi se ne potrebbero fare tantissimi, l’importante però è capire che siamo abituati a ragionare per opposti, allo scopo di poterli relazionare con il nostro essere.

Questo pensiero ci porta a passare la vita cercando di evitare gli eventi negativi o dannosi, per timore appunto di rimetterci. Eppure non si tratta di un’idea del tutto razionale: come detto nella prima frase, un evento negativo può improvvisamente trasformarsi in una situazione da cui trarremo benefici. Quindi cercare di evitare a tutti i costi le situazioni apparentemente negative, potrebbe essere controproducente.

A volte esageriamo, lo conferma la scienza

Alcuni studi psicologici hanno evidenziato che l’ansia moderna è basata su cinque tipologie di preoccupazioni, di cui quattro sono immaginarie e solo una è reale. Analizzando poi le percentuali con cui si manifestano queste cinque categorie, i ricercatori hanno scoperto che solamente l’8% delle nostre preoccupazioni si basa sulla tipologia reale. 

Una percentuale statistica così bassa si può spiegare in diversi modi. Intanto l’essere umano è improntato a vivere ansie dovute speculazioni mentali, ovvero a farsi tanti problemi per nulla. Un altro modo per spiegare questo numero così basso è che internet ha compromesso la nostra capacità critica

Essendo sempre connessi tra di noi, possiamo sapere in ogni momento cosa sta accadendo dall’altro lato del mondo e viverlo come un problema che ci riguarda da vicino anche se così non è. Essere consapevoli di tutte le situazioni negative che attraversano il mondo asseconda il catastrofismo intrinseco nel nostro essere. Zygmunt Bauman disse “Forse il volume d’incertezze non è in aumento, ma il volume delle nostre preoccupazioni si”. Ciò significa che nonostante non abbiamo basi reali sulle quali costruire le nostre preoccupazioni, noi le costruiamo lo stesso.

Seneca già lo sapeva

Questa nostra inclinazione non è un prodotto dei tempi in cui viviamo, anche Seneca, secoli fa, evidenziò la capacità dell’essere umano di concentrarsi sugli aspetti negativi degli eventi.

“Gli animali selvatici fuggono dai pericoli che incontrano nella loro realtà e, una volta scappati, non si preoccupano più. Tuttavia, noi siamo tormentati dal passato e da ciò che verrà. La nostra ‘benedizione’ ci danneggia perché la memoria ci restituisce l’agonia della paura, mentre la preveggenza la provoca prematuramente.”

L’analisi del filosofo non si ferma certo alla constatazione del problema, infatti Seneca prova anche a dare alcuni consigli che dovresti seguire per avere una vita libera dall’ansia.

“Non essere infelice prima che arrivi la crisi, perché potrebbe essere che i pericoli che soffri prima che ti minaccino realmente, non ti raggiungano mai.”

Può sembrare un consiglio piuttosto difficile da seguire, ma il filosofo ha provato anche a tracciare una linea comportamentale da mettere in pratica

“È probabile che alcuni problemi si verifichino realmente, ma non è un fatto presente. Quante volte è accaduto l’imprevisto! Quante volte l’atteso non è successo! E anche se dovesse accadere, a che serve esaurire le nostre risorse per affrontare in anticipo la sua sofferenza? Soffrirai quando accadrà, quindi nel frattempo, guarda davanti a te per cercare di migliorare le cose. Cosa guadagnerai? Tempo. Nel frattempo, si verificheranno molti eventi che serviranno a rimandare o eliminare il problema. Anche la sfortuna è volubile. Forse sta arrivando, forse no; nel frattempo, non c’è. Quindi concentrati su cose migliori.”Il pensiero del filosofo non è facile da riassumere in poche parole, ma se dovessimo farlo ne uscirebbe una cosa simile: cerca di vivere qui e ora, non preoccuparti di quello che ti riserverà il futuro perché hai già tutti gli strumenti per affrontarlo.


Dal Sito: aprilamente.info 

Nessun commento: