lunedì 13 luglio 2020

Igiene emotiva: curare le ferite psicologiche

Ci prendiamo cura della nostra dieta, della nostra salute, facciamo sport e, tuttavia, la maggior parte di noi trascura un aspetto fondamentale e prioritario: l’igiene emotiva. Eppure, trattare le ferite psicologiche, quelle che possiamo patire quotidianamente, oltre a prevenirle proteggendoci da certi eventi, migliora la nostra vita.

Il termine “igiene emotiva” è stato coniato dal Dalai Lama nel 2016 durante una conferenza tenutasi in India. Secondo il leader religioso, la mancanza di questa dimensione porta l’essere umano a provare disagio e ad adottare un comportamento scorretto. Oltre a imparare uno standard di igiene fisica e persino finanziaria, dobbiamo sviluppare abitudini basate sulla fiducia, sull’amore e sul rispetto.

Il Dalai Lama ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide emotive, promuovere la comprensione e coltivare le emozioni importanti come l’empatia. Dopo il suo discorso, gli psicologi di tutto il mondo si sono interessati a questo termine da una prospettiva più clinica.

Figure come Guy Winch, membro dell’American Psychological Association (APA), hanno fornito informazioni e una documentazione più complete al riguardo. Tanto che oggi l’igiene emotiva viene intesa come parte dell’igiene mentale e prevede diverse misure volte alla prevenzione delle malattie mentali che tutti dovrebbero attuare.

«Cambia la tua attenzione e cambierai le tue emozioni. Cambia la tua emozione e cambierà la tua attenzione.»

-Frederick Dodson-

Una delle sfide attuali nella psicologia della salute è la prevenzione. Abbiamo trascorso molti anni ad applicare una strategia sanitaria non preventiva; in altre parole, si cerca aiuto professionale quando si percepisce che non è più possibile gestire la vita quotidiana con la stessa solvibilità.

Tuttavia, oggi non abbiamo ancora gli strumenti adeguati per prevenire le malattie mentali gravi come la depressione, i disturbi provocati da ansia, stress e persino il suicidio. Bisogna pertanto raggiungere le persone in diversi modi per facilitare le strategie finalizzate ad affrontare meglio i problemi quotidiani, le sfide, i disagi, ecc.

Anche Martin Seligman lo ha provato. Questo famoso psicologo, noto soprattutto per i suoi studi sulla depressione e per aver introdotto il termine di impotenza appresa, a un certo punto decise di invertire la sua carriera gettando le basi della psicologia positiva. Lo scopo era quello di offrire delle competenze alla popolazione per investire in benessere e felicità.

L’igiene emotiva rientrerebbe quindi in questa stessa prospettiva: offrire misure adeguate per allenarci nella salute mentale, nella prevenzione, nell’esercizio responsabile del benessere emotivo. Vediamo 4 strategie per riuscirci.

1. Prendersi cura del dolore

Se avvertiamo dolore biologicamente, è per una ragione precisa. Il nostro corpo ci avvisa di un’alterazione, uno squilibrio, un’infezione o un danno a cui prestare attenzione. In molte occasioni, il nostro corpo ci invia dei segnali, avvertendoci che il sistema immunitario è saturo. In altri casi, abbiamo bisogno di assistenza medica.

Accade lo stesso con il dolore emotivo: non vale la pena procrastinare a domani la preoccupazione di oggi. È inutile nascondersi, negare, assumere droghe per calmare la sofferenza. I problemi emotivi richiedono risposte attive e hanno bisogno di misure e strategie coraggiose per guarire.

2. Smettere di dissanguarsi emotivamente

Cosa intendiamo per emorragia emotiva? Un esempio è sufficiente per comprendere il simbolismo di questa espressione. Immaginiamo di avere un amico o addirittura un partner che ci mente. Siamo consapevoli della sua disaffezione, della sua mancanza di rispetto su base giornaliera. Tuttavia, ci rifiutiamo di accettarlo perché abbiamo paura di lasciar andare quella persona così importante per noi.

Non fare questo passo significa dissanguarsi. Implica che la ferita diventa più grande ogni giorno e in ogni momento. Continuiamo a sanguinare e proviamo a coprire la lesione con frasi come: “è solo un periodo”, “sicuramente cambierà”.

L’igiene emotiva richiede l’adozione di misure preventive. Prima vengono eseguite, prima saremo in grado di curare le ferite. Se siamo consapevoli di alcune ferite dolorose, è meglio reagire.

3. Allenare il muscolo dell’autostima per un’igiene emotiva di successo

Il muscolo dell’autostima è l’organo che pompa tutto. Quello che ci dà coraggio quando le nostre emozioni ci bloccano e ci fanno perdere la calma. È quell’impulso vitale che ci ricorda ciò che meritiamo e che ci avvisa di ciò di cui abbiamo bisogno.

Allo stesso modo, dobbiamo essere chiari sul fatto che non è facile cambiare il corso dei pensieri abituati a seguire sempre la stessa direzione. Nella maggior parte dei casi, avremo bisogno di aiuto. Sarà prioritario godere di un sostegno psicologico specializzato grazie al quale riottenere il controllo.

L’igiene emotiva dovrebbe far parte di ogni scenario quotidiano. Ne abbiamo bisogno al lavoro, nelle relazioni personali, e ne hanno bisogno anche i bambini nelle scuole. È una forma di prevenzione, è quella pulizia quotidiana con cui evitare i germi della sofferenza e le infezioni che portano all’infelicità.

Dal Sito: lamenteemeravigliosa.it

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